Sanzioni privacy, l'ultima parola spetta al giudice
Sulle sanzioni privacy l'ultima parola spetta al giudice. Il magistrato ha il potere di modificare, aumentandolo o diminuendolo, l'importo irrogato dal Garante della privacy. Così ha deciso la Corte di cassazione con l'ordinanza n. 27189 del 22/9/2023, che ha ritenuto applicabile anche alle sanzioni previste dal Gdpr (regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679) la legge 689 del 1981 e cioè la legge quadro sulle sanzioni amministrative.
Fonte: Italia Oggi del 10 ottobre 2023 - di Antonio Ciccia Messina