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Corte Ue: l'autorizzazione alle intercettazioni telefoniche può non riportare i motivi specifici

Una decisione che autorizza intercettazioni telefoniche può non contenere una motivazione specifica. Lo afferma la Corte di giustizia dell'Ue, sentenza nella causa C-349/21, chiarendo che l'obbligo di motivazione non è violato qualora la decisione si fondi su una richiesta me circostanziata dell'autorità penale competente e i motivi dell'autorizzazione possano essere dedotti agevolmente e senza ambiguità da una lettura incrociata della richiesta e dell'autorizzazione.

Con la sentenza nella causa C-349/21 la Corte di giustizia dell'Ue ha stabilito che un'autorizzazione alle intercettazioni può non contenere le motivazioni specifiche

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