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Ransomware, due aziende su tre sono colpite dal malware che prende i dati in ostaggio

Ransomware, due aziende su tre sono colpite dal malware che prende i dati in ostaggio

Il 66% delle aziende sono state colpite da un attacco ransomware nell'ultimo anno. Lo evidenzia il nuovo rapporto “State of Ransomware 2022” realizzato a cura di Sophos. Quintuplicato rispetto allo scorso anno il riscatto medio pagato per recuperare i dati, che si attesta sui 812.360 dollari, e il 46% delle aziende i cui dati sono stati criptati a seguito dell’attacco ha deciso di pagare il riscatto.

Dati sull'HIV e altre informazioni sulla salute diffuse online: privacy svanita per 500mila pazienti e maxi sanzione per la società informatica

Dati sull'HIV e altre informazioni sulla salute diffuse online: privacy svanita per 500mila pazienti e maxi sanzione per la società informatica

Quasi mezzo milione di pazienti avevano visto svanire in un attimo tutte le speranze di mantenere la privacy sul proprio stato di salute con le proprie informazioni mediche che erano state diffuse su internet, tra cui dati particolarmente delicati su sieropositivà Hiv, tumori, malattie genetiche, gravidanze, e anche trattamenti farmacologici e dati genetici, in un massivo data breach che aveva coinvolto la Dedalus nel febbraio 2021. A distanza di circa un anno, arriva una sanzione da 1,5 milioni di euro per la nota società informatica che è il principale fornitore di software sanitari e diagnostici in Europa e uno dei maggiori nel mondo.

Violazioni privacy e discriminazioni sui cittadini, e il DPO neanche era stato interpellato. Sanzione record all’agenzia delle entrate olandese

Violazioni privacy e discriminazioni sui cittadini, e il DPO neanche era stato interpellato. Sanzione record all’agenzia delle entrate olandese

L'Agenzia delle entrate dei Paesi Bassi elaborava e conservava illecitamente dati di 270.000 persone all'interno di una black list utilizzata per individuare gli evasori e le frodi, il cui utilizzo in violazione alle normative sulla privacy ha avuto pesanti impatti discriminatori nei confronti di cittadini in base a nazionalità e tipologia di spese effettuate. Il tutto senza aver neanche chiesto prima un parere al Data Protection Officer.

La moglie che sta divorziando passa ai raggi X reddito e patrimonio di lui

La moglie che sta divorziando passa ai raggi X reddito e patrimonio di lui

Grazie al fisco lei passa ai raggi X reddito e patrimonio di lui perché pende il giudizio di separazione. L'ex Equitalia (oggi Agenzia delle entrate-Riscossione) deve rilasciare i documenti richiesti sui dati presenti nell'anagrafe tributaria: denunce fiscali, dichiarazioni Iva, immobili di proprietà, locazioni a terzi e comunicazioni finanziarie. In vista della separazione la moglie può passare ai raggi X il reddito e il patrimonio dell'uomo che sta per diventare il suo ex marito.

Riservato l'importo delle provvigioni dell'agente immobiliare. Nell'atto del notaio solo il numero della fattura

Riservato l'importo delle provvigioni dell'agente immobiliare. Nell'atto del notaio solo il numero della fattura

No all'evidenza pubblica del compenso dell'agente immobiliare, sì all'inserimento in atto del solo numero della fattura. “Grazie all’impegno profuso dai Senatori della X Commissione che, tramite specifica proposta emendativa al Ddl Concorrenza, hanno accolto le proposte della Federazione Italiana Agenti immobiliari Professionali, volte ad eliminare dall’atto notarile la dichiarazione pubblica dell’ammontare della provvigione, prevedendo, in sostituzione, esclusivamente l’indicazione del numero della fattura”.

La telefonata dell’infermiera che non rivela informazioni sensibili al marito non vìola la privacy della paziente

La telefonata dell’infermiera che non rivela informazioni sensibili al marito non vìola la privacy della paziente

L’ospedale che contatta un familiare per urgenti finalità terapeutiche senza rivelare cause e contenuti del trattamento sanitario non vìola la privacy della paziente. Come riporta il Sole 24 Ore del 5 aprile 2022, il tribunale di Ravenna ha infatti annullato l’ordinanza-ingiunzione dell’Autorità per la Protezione dei dati personali, cancellando la sanzione di 50 mila euro che era stata precedentemente inflitta all’Azienda sanitaria locale.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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