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Dat, un database unico e informatizzato per le disposizioni anticipate di trattamento
Testamenti biologici tutti in una banca dati nazionale informatizzata e blindata. Il maxi contenitore delle Dat (disposizioni anticipate di trattamento) avrà accessi monitorati (registrati per 12 mesi) e conterrà anche le Dat già presentate ai comuni, Asl e notai, che avranno sei mesi (dalla partenza effettiva della Banca dati unica) per riversare i bio-testamenti già presentati. È quanto dispone il decreto ministeriale, firmato il 10 dicembre 2019 dal ministro della salute Roberto Speranza, sul data base, che contiene le dichiarazioni di chi non vuole essere sottoposto a determinate cure oltre che le nomine del fiduciario eventualmente designato per curare l'esecuzione delle disposizioni stesse.
Il decreto sulle Dat a misura di regole privacy: il testo al vaglio del Garante
Il ministero della salute sta continuando a lavorare sulla parte informatica, completando la realizzazione infrastrutturale della banca dati nazionale sulle Dat (Disposizioni anticipate di trattamento). Dall'altro lato si stanno studiando soluzioni coerenti con i rilievi che continuano a provenire dal ministero dell'Interno, nella consapevolezza di dover adottare un regolamento che va ben oltre la definizione di un decreto ministeriale.
Testamento biologico: Garante Privacy, sì alla banca dati nazionale delle Dat
Via libera del Garante per la privacy allo schema di decreto del Ministero della salute che istituisce la banca dati nazionale delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) - comunemente dette anche “testamento biologico” - che consentono alla persona di stabilire in anticipo i trattamenti sanitari ai quali intende essere sottoposta nel caso di sopravvenuta incapacità ad autodeterminarsi.