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Se l’utente si oppone alla telefonata promozionale, il call center deve annotare subito il suo 'NO'
Se l’utente dice “no” alla telefonata commerciale indesiderata il call center o la società che lo ha contattato deve annotare subito la sua volontà e cancellare il nominativo dalle liste utilizzate per il telemarketing. L’opposizione espressa nel corso della telefonata non deve essere confermata con email o altre modalità, come invece viene spesso richiesto di fare da parte degli operatori, ed è valida anche per le campagne promozionali future.
Telemarketing selvaggio: il Garante Privacy sanziona tre call center
Rispettare la volontà degli utenti di non essere più disturbati, effettuare telefonate di marketing solo con preventivo specifico consenso, adottare adeguate misure tecniche e organizzative per rispettare la privacy degli utenti. Queste sono alcune delle prescrizioni, in aggiunta a sanzioni pecuniarie, che il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto a tre società di call center che disturbavano con offerte commerciali indesiderate decine di migliaia di utenti.
Telemarketing senza operatore, il consenso preventivo rimane obbligatorio
Per le chiamate con sistemi automatizzati ci vuole sempre il consenso preventivo dell'interessato. Anche se la revoca del consenso potrà essere fatta con l'iscrizione nel registro delle opposizioni, questo non fa venire meno l'obbligo di acquisire il consenso a monte da parte dell'interessato. In generale applicare il regime del registro delle opposizioni significa poter fare telefonate commerciali senza consenso, tranne che ai numeri iscritti nel registro. Ma per le chiamate automatizzate, l'estensione della disciplina del registro riguarda solo la revoca e non libera dalla necessità del consenso preventivo.
Telemarketing, dal 1° dicembre possibile opporsi alle chiamate sul cellulare, ma solo in teoria
Corsa (teorica) contro il tempo per il nuovo registro delle opposizioni al telemarketing. Il vecchio registro sarà mandato in cantina dal regolamento che sostituirà il decreto del Presidente della Repubblica n. 178 del 7 settembre 2010. E, a dire il vero, la nuova versione del dPR è passata all’esame preliminare del Consiglio dei ministri già il 17 gennaio 2020, dando il via alla trafila della raccolta dei pareri. Tra questi quello del Consiglio di Stato, che si è pronunciato due volte e, in dettaglio, all’adunanza del 2 aprile 2020 e, poi, a quella del 9 luglio 2020, in aperto disaccordo con il Mise, ministero dello sviluppo economico, incaricato di predisporre il testo del provvedimento.
Telemarketing: chiamate automatizzate senza consenso, il Garante dice no allo schema di regolamento del Mise
Stop al telemarketing senza consenso per le chiamate automatizzate senza operatore. È quanto sostenuto dal Garante della privacy nel provvedimento n. 260 del 10 dicembre 2020, ovvero il parere sullo schema, elaborato dal Ministero dello sviluppo economico (Mise), di regolamento correttivo del registro delle opposizioni e cioè dell'elenco delle utenze telefoniche non utilizzabili per chiamate pubblicitarie. L'ultima versione del Mise, dunque, finisce per ammetterle senza bisogno di consenso preventivo le telefonate indesiderate automatizzate. Ma il Garante della privacy non è d'accordo e chiede di cambiare il testo del regolamento.
Usa: sanzione da 45 milioni di dollari per chiamate di marketing automatizzate
La Federal Communications Commission (FCC), l’agenzia governativa indipendente che regola le comunicazioni negli Stati Uniti, continua la sua lotta contro le telefonate automatizzate illegali. Di recente l’agenzia governativa ha proposto la più alta sanzione pari a 45 milioni di dollari a spese dell’Interstate Brokers of America.