NEWS

Quanto pesano sui titoli il rischio reputazionale e la privacy

Facebook e le falle nel sistema privacy. Non solo. Ci sono anche le accuse di spionaggio del presidente americano Trump nei confronti di colossi tlc cinesi. I tweet fanno poi il giro del mondo in un baleno con il rischio di potenziali crisi reputazionali che possono così colpire grandi aziende del settore tecnologico e delle telecomunicazioni. Aziende, quest’ultime, in prima linea appunto nella gestione di dati sensibili sulla privacy. Con tali notizie devono fare i conti pure i gestori dei fondi che in queste aziende investono; e i più attenti sono quelli che gestiscono i patrimoni utilizzando il sempre più diffuso filtro della "sostenibilità".

Il rischio privacy - "Il rischio legato a un impatto reputazionale negativo è aumentato negli ultimi anni – spiega Wim-Hein Pals, responsabile azionario emerging market di Robeco –. Proprio sul tema della privacy, i regolatori sembrano intenzionati a sviluppare delle misure più stringenti che andranno a impattare in maniera significativa alcune società tecnologiche, il loro posizionamento e in ultima istanza il loro potenziale di crescita in termini di utili e flussi di cassa". Ecco perché i gestori sono più attenti all’investimento in questi titoli. "In tutte le valutazioni viene incorporato un risk premium ulteriore nel caso in cui si evidenzi un rischio legato ai possibili sviluppi normativi e ai loro effetti sulle società tecnologiche – aggiunge il gestore di Robeco –. Questo risk premium riduce il potenziale upside del prezzo del titolo della società coinvolta. Globalmente però vediamo alcune opportunità di investimento interessanti sul più lungo termine all’interno del settore tecnologico, sia sui mercati sviluppati, sia emergenti".

Effetto contagio e opportunità - "Il settore tecnologico è relativamente omogeneo e soggetto al contagio, spinto dal sentiment di breve termine – ricorda Rani Piputri, responsabile degli investimenti in Automated Intelligence di NN Investment Partners –. Le cattive notizie riguardanti una società sono facilmente proiettabili su altre aziende dello stesso settore, senza un esame più approfondito di come alcune imprese siano più o meno vulnerabili a questioni specifiche come la violazione della sicurezza dei dati". L’effetto contagio può avere però una conseguenza positiva: "Qualsiasi turbolenza o temporanea perturbazione del mercato è un’opportunità. Una lucida comprensione del sentiment del mercato e del comportamento dei partecipanti al mercato verso particolari azioni o settori offrono spesso l’opportunità di raccogliere queste fonti di alpha (rendimento superiore a quello che ci si attenderebbe dal mercato, ndr) fluide e transitorie".

Rating Esg - Agli effetti negativi del contagio si può far fronte anche con il semplice utilizzo dei rating Esg. "Tutti questi aspetti legati alla privacy e alla sicurezza dei dati – sottolinea Maria Municchi, gestore del M&G sustainable allocation fund – sono in genere captati dal rating Esg sella singola azienda. E voglio ricordare che la gestione dei dati sensibili non riguarda solo le società hi-tech ma anche quelle finanziarie e sanitarie".

Fonte: Il Sole 24 Ore - Articolo di Vitaliano D'Angerio

Note Autore

Federprivacy Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Prev Shopping online nel periodo delle festività natalizie, compromessi dati del 30% utenti
Next Così Facebook ha fornito i nostri dati a giganti come Amazon, Microsoft e Netflix

Artificial intelligence e sostenibilità: incontro alla Camera dei Deputati

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy