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Lotta al telemarketing illegale: ‘momento di voltare pagina definitivamente’

Sono oltre 4.000 le segnalazioni che i cittadini inviano al Garante per la protezione dei dati personali ogni mese. Il fatto è stato reso noto in occasione di un convegno a cui hanno partecipato Maria Cristina Cafini, presidente del Co.Re.Com Lazio, Guido Scorza, componente del Collegio del Garante, e Riccardo Acciai, direttore del Dipartimento reti telematiche e marketing della medesima autorità.

Riccardo Acciai, Direttore del Dipartimento reti telematiche e marketing del Garante per la protezione dei dati personali

(Nella foto: Riccardo Acciai, Direttore del Dipartimento reti telematiche e marketing del Garante per la protezione dei dati personali)

Come riporta l’agenzia AdnKronos, dal confronto istituzionale con i rappresentanti dell’Autorità Garante è emersa l’urgenza di voltare pagina tutti insieme ma anche la consapevolezza che non esistono norme o strumenti in grado di fermare integralmente il fenomeno delle chiamate illegali che caratterizzano attualmente il telemarketing.

Basti pensare che nonostante il Garante abbia elevato 265 multe da quando il Gdpr è attivo (l’Italia è al secondo posto in Europa per numero di multe comminate) per un ammontare complessivo di 123.369.569 milioni di euro pagati dalle aziende, pervengano appunto ancora oltre 4.000 segnalazioni al mese da parte dei cittadini.

Strumenti di camuffamento del numero chiamante (spoofing), delocalizzazione delle aziende illegali fuori dai confini EU, e la difficoltà di controllo della filiera, sono i tre elementi che complicano maggiormente la lotta al telemarketing illegale.

Telemarketing illegale, necessario voltare pagina definitivamente

Nei giorni scorsi, durante il suo intervento al Privacy Day Forum 2023, Acciai aveva affermato che “nonostante il panorama attuale possa essere desolante, la situazione dovrà cambiare o in forma condivisa, o in qualche altra modalità meno condivisa, perché non è più soltanto una questione di legittimità giuridica, ma anche un connotato di civiltà”, sottolineando che “con 5 anni di GDPR e 25 anni di protezione dati, è il momento buono per cercare di voltare pagina definitivamente”.

Nel video: lo speech di Riccardo Acciai al Privacy Day Forum 2023)

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