NEWS

Il 21% degli smartphone è perseguitato da stalkerware e adware pubblicitari

Nel proprio report annuale sull’evoluzione dei malware su dispositivi mobili, il noto produttore di software antivirus e di sicurezza Kaspersky ha provato a fare il punto sui rischi legati all’uso degli smartphone. I dati sono preoccupanti perché nel 2019 il numero di installazioni di trojan pubblicitari su mobile ha conosciuto una crescita a due cifre rispetto al 2018, mentre nello stesso periodo è raddoppiato il numero di utenti di dispositivi mobili colpiti dagli stalkerware, con rischi concreti dunque tanto per la privacy che per la sicurezza dei propri conti online.


“In un mondo iper connesso come quello odierno, gli utenti sono costantemente in contatto, sia attraverso le applicazioni di posta elettronica mobile, sia attraverso i social network o le varie app di messaggistica istantanea. I dispositivi mobili si sono trasformati in contenitori pieni di dati personali diventando sempre più appetibili per i criminali informatici”, si legge nell’introduzione.

“Come dimostrato dalle statistiche di Kaspersky, due delle minacce per mobile che si sono evolute maggiormente nel 2019 riguardano proprio la privacy: gli adware per mobile e gli stalkerware.”

Ma cosa sono adware e stalkerware? Col primo termine si intendono quei malware in grado di raccogliere informazioni private per mostrare agli utenti banner pubblicitari mirati. Oltre alla visualizzazione dei banner, solitamente fastidiosi, c’è però soprattutto un secondo rischio, in cui i propri dati sensibili finiscono su server di terze parti spesso esposti e privi di protezioni oppure pronti ad essere ceduti chissà a chi e per quali scopi, il tutto senza che l’utente abbia dato esplicito consenso o ne sia anche solo consapevole. Si tratta di una minaccia concreta perché nell’anno appena trascorso gli adware hanno costituito il 21% di tutte le minacce per mobile osservate da Kaspersky.

Gli stalkerware invece sono dei veri e propri spyware commerciali, che come sempre si installano sui dispositivi mobili senza consenso e senza che l’utente ne sia consapevole, perché restano nascosti, operando esclusivamente in background. Questo tipo di malware è però particolarmente pericoloso perché ha accesso a notevoli quantità di dati personali, dalla posizione GPS del dispositivo alla cronologia del browser, passando per i messaggi di testo, le chat sui social media, le foto e molto altro ancora.

Anche in questo caso inoltre le informazioni, oltre che al malintenzionato, diventano disponibili anche a tutti gli altri hacker che abbiano accesso ai server. Dai dati raccolti da Kaspersky, gli attacchi portati alla privacy degli utenti da questo tipo di malware, sono cresciuti drasticamente, passando dai 40386 utenti unici del 2018 ai 67500 dello scorso anno. Per proteggere i propri smartphone da questo tipo di malware, il consiglio è sempre lo stesso: usare il buonsenso e non installare o cliccare su link a cuor leggero. Evitate quindi sempre di installare app da fonti sconosciute, tenete sempre aggiornati i vostri dispositivi e eseguite regolarmente una scansione del sistema per verificare la presenza di possibili infezioni.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Note Autore

Federprivacy Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Prev Il decreto sulle intercettazioni è legge
Next Per gli utenti americani la privacy vale tre dollari al mese

App di incontri e rischi sulla privacy

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy