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Il giornalista non può pubblicare il nominativo della donna vittima di violenza sessuale
Il Codice della privacy esclude la divulgazione dei nomi delle vittime di violenza sessuale, a meno che sia necessaria ai fini della corretta informazione sulla vicenda e che tale informazione corrisponda a un essenziale interesse pubblico. La Corte di cassazione con la sentenza n. 4690/2021 ha accolto il ricorso di una moglie che, violentata dal marito in un ambito di maltrattamenti in famiglia, lamentava la pubblicazione da parte di un giornalista delle proprie generalità.
Violenza sessuale, Garante stop alla diffusione di troppi dettagli
I media non devono diffondere informazioni che possono rendere identificabile, anche in via indiretta, una vittima di violenza sessuale. La pubblicazione di tali informazioni è contraria alla normativa sulla protezione dei dati personali e al Codice penale, che accordano una particolare tutela alle vittime di questo tipo di reati.