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Se l'operatore di telemarketing sbaglia interlocutore bastano due chiamate sgradite per attirare una pesante sanzione. In particolare se l'azienda omette di fornire riscontro alle legittime richieste dell'ignaro utente e a quelle dell'autorità centrale. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali con l'ordinanza ingiunzione n. 126 del 7 aprile 2022.

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Continua l’azione del Garante Privacy contro il telemarketing selvaggio. L’Autorità ha irrogato una sanzione di 100mila euro a un gestore che opera nel settore dei contratti di fornitura di luce e gas per trattamento illecito di dati personali.

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Il titolare del trattamento è sempre tenuto a soddisfare la richiesta di esercizio dei diritti da parte dell’interessato, nei tempi previsti dalla normativa in materia di protezione dati personali. È quanto si evince da un provvedimento del Garante Privacy che ha sanzionato un’azienda commerciale per 20mila euro, non solo per aver utilizzato senza consenso i dati di un cliente per finalità promozionali, ma anche per le successive condotte tenute nei suoi confronti.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato a Telepass Spa e Telepass Broker Spa una sanzione di 2 milioni di euro per una pratica commerciale ingannevole nell’attività di distribuzione di polizze assicurative Rc Auto tramite la propria App, a favore dei clienti titolari degli abbonamenti Telepass Family e Telepass Viacard.

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Tim dovrà pagare una sanzione di 150 mila euro per aver negato a un abbonato l’accesso ai propri tabulati telefonici necessario per potersi difendere in sede penale. Lo ha deciso il Garante per la protezione dei dati personali. Con l’accesso ai tabulati, l’abbonato, intestatario di due utenze di cui una in uso ad un’altra persona, intendeva raccogliere informazioni da produrre in un processo penale a sostegno della propria difesa, volta a dimostrare l’estraneità ai fatti che gli venivano contestati. Non avendo ricevuto riscontro alle sue reiterate richieste da parte della Società, si era rivolto al Garante per poter ricevere i tabulati in tempo utile per l'udienza del processo penale.

L'Autorità per la protezione della privacy in Turchia (Kvkk) ha annunciato oggi di aver multato Facebook nel mese di aprile per 1,65 milioni di lire turche (circa 235 mila euro) per una mancata protezione dei dati personali degli utenti.

Tutti i nodi stanno venendo al pettine per Twitter, e probabilmente anche per le altre big tech non troppo rispettose della privacy che avevano individuato l’Irlanda come una specie di zona franca per mitigare in qualche modo i rischi delle sanzioni milionarie previste dal Gdpr. Con l’introduzione del nuovo Regolamento UE sulla protezione dei dati personali, due anni e mezzo fa Twitter e la maggior parte dei giganti del web avevano infatti approfittato della regola del "one stop shop", che consentiva loro di stabilire la propria sede europea in Irlanda per avere a che fare con una sola “autorità capofila” per la privacy, che in molti casi sarebbe coincisa con quella di una nazione già per loro vantaggiosa anche dal punto di vista fiscale.

La piattaforma cinese di videosharing TikTok sarà multata da Bruxelles per "violazione della privacy dei minori dell'Unione Europea". A esserne certa è la testata britannica The Guardian anticipando sul web che la sanzione, "potenzialmente da milioni", potrebbe essere comminata "entro le prossime quattro settimane".

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Giovedì, 08 Agosto 2019 15:08

Ue: fioccano le sanzioni per violazioni del Gdpr

Alberghi, banche e società finanziarie, compagnie aeree e società di taxi; ma anche sanità ed enti pubblici nel mirino dei garanti della privacy europei. E in giro per il Vecchio continente stanno fioccando sanzioni per violazioni degli adempimenti imposti dal Regolamento Ue sulla protezione dei dati (2016/679), tra cui spiccano quelli sulla sicurezza dei sistemi informativi. Un regolamento che è direttamente applicabile anche in Italia e che è ormai entrato a regime dal 25 maggio 2018. Ma vediamo quello che sta capitando negli stati dell'Unione.

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Se siete in dolce attesa o siete diventati da poco genitori e vi piace cercare consigli e supporto su internet, tutte le vostre informazioni sensibili, ed anche quelle dei vostri bebè potrebbero essere sfruttate e cedute alle agenzie di marketing a vostra insaputa.

Il furto d'identità con l'intelligenza artificiale

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