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Il Garante per la protezione dati personali - composto da Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza - ha ordinato a Vodafone il pagamento di una sanzione di oltre 12 milioni e 250 mila euro per aver trattato in modo illecito i dati personali di milioni di utenti a fini di telemarketing. Oltre al pagamento della multa, la società dovrà adottare una serie di misure dettate dall’Autorità per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati.

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato a Vodafone il pagamento di una sanzione amministrativa di 800 mila euro per aver svolto attività di marketing in violazione della normativa antecedente al Regolamento europeo. L’ingiunzione fa seguito ad un precedente provvedimento con il quale il Garante aveva vietato all’operatore telefonico l’invio di sms e l’effettuazione di chiamate per finalità di marketing a chi non avesse manifestato uno specifico consenso o avesse addirittura chiesto di non essere più disturbato con offerte commerciali.

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Continua l’azione del Garante per la privacy contro il fenomeno delle chiamate promozionali indesiderate. L’Autorità ha ordinato a Fastweb il pagamento di una sanzione di oltre 4 milioni e 500mila euro per aver trattato in modo illecito i dati personali di milioni di utenti a fini di telemarketing.

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Il Garante per la privacy ha ordinato a Wind Tre S.p.A. il pagamento di una sanzione di 600 mila euro per gravi violazioni della normativa sulla protezione dei dati personali nel corso di attività di marketing telefonico, anche tramite sms.

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Il Garante privacy ha comminato una sanzione di oltre 2 milioni di euro ad una società che aveva svolto, tramite un call center albanese, attività di telemarketing e teleselling per conto di una azienda del settore energetico, in violazione della normativa sulla protezione dei dati personali in vigore prima del Regolamento europeo.

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Un nuovo pacchetto di provvedimenti del Garante privacy contro la piaga del telemarketing selvaggio dopo le recenti confische delle banche dati di alcuni call center. L’Autorità ha adottato tre provvedimenti correttivi e sanzionatori, originati da diverse indagini e tutte particolarmente rilevanti: nel settore telefonico, Tim S.p.A. è stata sanzionata per 7.631.175 euro, mentre nel settore energetico Green Network S.p.A. e Sorgenia S.p.A si sono viste irrogare rispettivamente sanzioni per 237.800 euro e 676.956 euro.

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Prosegue l’azione di contrasto del Garante Privacy al telemarketing illegale. L’Autorità ha sanzionato Comparafacile e Tiscali, rispettivamente per 40.000 e 100.000 euro. Comparafacile dovrà inoltre cancellare tutti i dati personali acquisiti illecitamente.

Rispettare la volontà degli utenti di non essere più disturbati, effettuare telefonate di marketing solo con preventivo specifico consenso, adottare adeguate misure tecniche e organizzative per rispettare la privacy degli utenti. Queste sono alcune delle prescrizioni, in aggiunta a sanzioni pecuniarie, che il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto a tre società di call center che disturbavano con offerte commerciali indesiderate decine di migliaia di utenti.

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Chiamate promozionali effettuate senza il consenso dell’interessato o rivolte a numeri iscritti al Registro pubblico delle opposizioni e assenza di controlli sui contratti acquisiti tramite contatti illeciti: il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato Eni Plenitude per 6.419.631 euro.

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Il consenso, inizialmente rilasciato da un cliente ad una società anche per attività promozionali di terzi, non può estendere la sua efficacia anche a successive cessioni ad ulteriori titolari. Tali cessioni infatti non sarebbero supportate dal necessario consenso, specifico ed informato dell’interessato. Sulla base di questo principio, il Garante per la protezione dei dati personali ha comminato una sanzione di circa 3 milioni di euro ad Iren Mercato S.p.A., società operante nel settore energetico, per non aver verificato che tutti i passaggi dei dati dei destinatari delle promozioni fossero coperti da consenso.

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