Il Garante per la Privacy infligge una multa da 600mila euro ad Unicredit
Al termine di una complessa istruttoria riguardante un data breach causato da accessi abusivi ai dati personali di oltre 700 mila clienti di Unicredit spa, il Garante per la Privacy ha inflitto all’istituto bancario una sanzione di 600 mila euro. Nel 2017 era stata la banca stessa a comunicare all’autorità le violazioni subite tra aprile 2016 e luglio 2017.
Gli accessi abusivi, avvenuti in due momenti distinti, erano stati effettuati utilizzando le utenze di alcuni dipendenti di un partner commerciale esterno alla banca, ed avevano riguardato una serie di informazioni riguardanti gli interessati, tra cui dati anagrafici e di contatto, professione, livello di studio, estremi identificativi di un documento di riconoscimento e informazioni relative a datore di lavoro, salario, importo del prestito, stato del pagamento, "approssimazione della classificazione creditizia del cliente" e codice Iban.
La multa, che è stata determinata applicando la disciplina precedente l’entrata in vigore del Gdpr, segue la contestazione di violazioni amministrative notificata alla banca nel maggio dello scorso anno, originata a sua volta da un provvedimento adottato dall’Autorità nel marzo 2019 con il quale il Garante aveva accertato la violazione da parte dell’istituto bancario delle misure minime di sicurezza previste dal Codice privacy e il mancato rispetto delle regole fissate dalla stessa Autorità nel provvedimento n. 192 del 12 maggio 2011 in materia di tracciamento delle operazioni bancarie.
Considerati i rilevanti profili di illiceità del trattamento determinati dalla mancata adozione di misure tecniche e organizzative adeguate e valutate le argomentazioni addotte dalla banca, il Garante ha ritenuto quindi necessario l’applicazione della sanzione al fine di salvaguardare i diritti e le libertà delle persone coinvolte, a prescindere dalla notificazione della violazione di dati personali effettuata dalla banca. Nel determinare l’ammontare dell’importo in 600mila euro, l’Autorità ha tenuto conto di diversi elementi, tra i quali il fatto che le violazioni sono state commesse nei confronti di un rilevante numero di persone e che la banca, che non ha subito precedenti provvedimenti sanzionatori del Garante, a seguito del data breach ha adottato diverse misure e iniziative volte a rafforzare la sicurezza dei propri sistemi informatici.
Fonte: Garante Privacy