Allora, circa il primo punto mi rifarei sempre alle Linee guida ANAC:
“Chi gestisce le segnalazioni è necessario possieda il requisito dell’autonomia, che, ad avviso di ANAC, va declinato come imparzialità e indipendenza. Pertanto le amministrazioni/enti del settore pubblico e privato nell’affidare tale incarico devono valutare se il soggetto abbia le caratteristiche indispensabili per svolgere l’attività richiesta”.
Certo si può discutere in particolare sulla portata dell’indipendenza ma qui penso la si intenda come capacità di decidere in autonomia e resistere a influenze terze.
Ciò sia se il soggetto in esame è interno, sia se esterno.
Sul secondo aspetto, la locuzione "I trattamenti di dati personali relativi al ricevimento e alla
gestione delle segnalazioni sono effettuati dai soggetti di cui all'articolo 4, in qualità di titolari del trattamento", non vedrei contraddizioni atteso che la vedo riferita al comma 1 dell’art. 4, mentre il gestore (la persona a cui è affidata la) del canale di segnalazione (comma 2) è, secondo la mia lettura, un agente del titolare.
Circa il terzo aspetto, riporto anche qui un passaggio delle Linee guida ANAC sul soggetto gestore delle segnalazioni “ Tale ruolo, a meri fini esemplificativi, può essere affidato, tra gli altri, agli organi di internal audit, all’Organismo di vigilanza previsto dalla disciplina del d.lgs. n. 231/2001, ai comitati etici” (pag. 38).
Che poi l’OdV possa essere inquadrato come “Titolare dei propri trattamenti” è una questione più ampia rispetto a quelli del whistleblowing e meriterebbe un suo approfondimento, anche chiarendo a quali trattamenti ci si intende riferire.
Aggiungerei solo che la materia del whistleblowing ancora deve ben sedimentarsi e trovare linee consolidate di attuazione che ne valorizzino la portata della versione europea.
A tal proposito mi permetto di citare un mio ulteriore intervento sul portale:
www.federprivacy.org/informazione/primo-...rischi-organizzativi