La domanda è quanto mai opportuna e la risposta è NO.
Basti considerare che i dati così rilevati e trattati non possono che essere dati relativi alla salute degli interessati. E nel pur ampio elenco delle deroghe (art. 9.2) al divieto di trattamento (art. 9.1), non esiste una deroga e, quindi, una base giuridica sulla cui ragionevole sussistenza possa essere impostato ed eseguito siffatto trattamento. Chi sostenesse il contrario, avrebbe l'onere di dimostrare che sia in vigore una disposizione di legge che lo autorizza/impone.