ARGOMENTO:

Buongiorno Avv.to Viscanti ,
la ringrazio per la sua celerita' e per l'informazione data.
cordiali saluti.
Daniela Morena

Salve,
in tutti i casi in cui esiste un impianto di videosorveglianza (salvo si tratti di impianto installato da un privato presso la propria residenza) occorre fornire l'informativa minima (ovvero i cartelli ) posizionati prima del raggio di azione della telecamera.
Tuttavia , ove l'interessato lo richieda, dovrà essere fornita anche l'informativa completa.
Il consenso non è necessario in quanto il trattamento si fonda su un'altra base giuridica rappresentata dal legittimo interesse del Titolare (art. 6 lett g) GDPR).
Saluti

Salve,
ma nel caso di un magazzino di logistica, che dispone di impianto di videosorveglianza, dove lo scopo e' a tutela del patrimonio dell'azienda stessa - Gli interessati in questo caso devono essere informati e firmare il consenso ad essere ripresi ?

Salve,
sull’argomento il Garante si è già espresso chiarendo che “L´istallazione di una finta telecamera, non in grado di riprendere immagini o suoni, non comporta un trattamento di dati personali” (Garante 30 dicembre 2003 [doc. web n. 1084610])
Tuttavia, nel caso in cui la telecamera “finta” sia installata in un luogo in cui svolgono la loro attività lavoratori subordinanti, dovrà rispettarsi la normativa di riferimento (art 4 L 300/1970).
Lo ha ribadito il ministero del Lavoro con la nota n. 11241 del 1 giugno 2016.
Saluti

In un supermercato vorremmo installare una telecamera finta a scopo meramente detererrente, e per questo servirebbe esporre il relativo cartello di informativa minima "zona soggetta videosorveglianza". Dato che non vengono però effettuate nè registrazioni nè riprese, e quindi in realtà non vi è un trattamento di dati personali, vorrei conferma che non si applica il provvedimento generale sulla videosorveglianza del 2008 e neppure le norme del Gdpr.

Che ne pensate?
Sabrina