Il Consiglio dell’UE adotta nuove norme per rafforzare le capacità di cibersicurezza in Europa
Per rafforzare la solidarietà e le capacità dell'UE di rilevamento delle minacce e degli incidenti di cibersicurezza, e di preparazione e risposta agli stessi, il 2 dicembre 2024 il Consiglio ha adottato due nuovi atti legislativi che fanno parte del "pacchetto" legislativo sulla cibersicurezza, vale a dire il cosiddetto "Regolamento sulla cibersolidarietà" e una modifica mirata del regolamento sulla cibersicurezza.
Principali elementi del regolamento sulla cibersolidarietà - Il nuovo regolamento stabilisce le capacità dell'UE per rendere l'Europa più resiliente di fronte alle minacce informatiche, rafforzando nel contempo i meccanismi di cooperazione. Istituisce, tra l'altro, un "sistema di allarme in materia di cibersicurezza", ossia un'infrastruttura paneuropea costituita da poli informatici nazionali e transfrontalieri in tutta l'UE.
Si tratta di soggetti, incaricati di condividere le informazioni nonché di rilevare le minacce informatiche e agire di conseguenza, che utilizzeranno tecnologie all'avanguardia, quali l'intelligenza artificiale (IA) e l'analisi avanzata dei dati, per rilevare le minacce e gli incidenti informatici a livello transfrontaliero e condividere tempestivamente avvertimenti. Rafforzeranno il quadro europeo esistente mentre, a loro volta, le autorità e i soggetti pertinenti saranno in grado di rispondere in modo più efficiente ed efficace agli incidenti di cibersicurezza.
Il nuovo regolamento prevede inoltre la creazione di un meccanismo per le emergenze di cibersicurezza destinato ad accrescere la preparazione e potenziare le capacità di risposta agli incidenti nell'UE. Tale meccanismo sosterrà:
- azioni di preparazione, compreso lo svolgimento di verifiche presso soggetti che operano in settori altamente critici (sanità, trasporti, energia ecc.) per rilevare potenziali vulnerabilità sulla base di scenari di rischio e metodologie comuni
- una nuova riserva dell'UE per la cibersicurezza, consistente in servizi di risposta agli incidenti erogati dal settore privato e pronti a intervenire su richiesta di uno Stato membro o di istituzioni, organi e organismi dell'UE, nonché di paesi terzi associati, in caso di incidenti di cibersicurezza significativi o su vasta scala
- assistenza tecnica reciproca
Infine, il nuovo regolamento istituisce un meccanismo di riesame degli incidenti per valutare, tra l'altro, l'efficacia delle azioni nell'ambito del meccanismo per le emergenze di cibersicurezza e l'uso della riserva per la cibersicurezza, nonché il contributo del regolamento al rafforzamento della posizione competitiva del settore industriale e dei servizi.
Modifica mirata del regolamento sulla cibersicurezza del 2019 - La modifica mirata intende rafforzare la ciberresilienza dell'UE consentendo la futura adozione di sistemi europei di certificazione per i cosiddetti "servizi di sicurezza gestiti". Nel nuovo regolamento si riconosce la crescente importanza dei servizi di sicurezza gestiti per la prevenzione e il rilevamento degli incidenti di cibersicurezza, la risposta agli stessi o la ripresa da essi. Possono consistere, ad esempio, nella gestione degli incidenti, in test di penetrazione, in audit di sicurezza e nella consulenza relativa all'assistenza tecnica.
In attesa dei risultati della valutazione del regolamento sulla cibersicurezza, questa modifica mirata consentirà l'introduzione di sistemi europei di certificazione per i servizi di sicurezza gestiti. Contribuirà ad aumentarne la qualità e comparabilità, a promuovere l'emergere di fornitori di servizi di cibersicurezza affidabili e a evitare la frammentazione del mercato interno, visto che alcuni Stati membri hanno già iniziato ad adottare sistemi nazionali di certificazione per i servizi di sicurezza gestiti.
Prossime tappe - A seguito della firma da parte del presidente del Consiglio e della presidente del Parlamento europeo, entrambi gli atti legislativi saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'UE nelle prossime settimane ed entreranno in vigore venti giorni dopo la pubblicazione.
Fonte: Consiglio dell’Unione Europea