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Annunci pubblicitari inseriti nella posta elettronica: maxi multa da 50 milioni di euro per Orange

Mentre si naviga su internet a volte risulta davvero fastidioso essere perseguitati da spot pubblicitari disseminati un po’ ovunque tra siti web e app, ma può essere ancora più invasivo se la pubblicità la troviamo addirittura infilata tra una mail e l’altra come fossero normali messaggi ricevuti nella nostra casella di posta elettronica.

Al riguardo, l’autorità per la protezione dei dati francese (CNIL) ha inflitto una sanzione da 50 milioni di euro a Orange SA, azienda francese leader nel settore delle telecomunicazioni, per pratiche non conformi relative al marketing diretto e alla gestione dei cookie.

Orange inseriva infatti messaggi pubblicitari nella corrispondenza delle email dei propri utenti, facendoli apparire come normali messaggi, ma senza aver ottenuto alcun consenso degli utenti, e tale pratica intrusiva viola l'articolo della Legge 34-5 del Codice postale e delle comunicazioni elettroniche francese.

Inoltre, sul sito orange.fr, i cookie continuavano a essere letti e trasmessi a Orange e condivisi con i suoi partner anche dopo che gli utenti avevano revocato il loro consenso, analizzando quindi i comportamenti online degli utenti per profilarli e proporre loro pubblicità personalizzata in base alle loro preferenze e abitudini di consumo, in violazione dell’articolo 82 della legge francese sulla protezione dei dati.

La CNIL ha così irrogato una maxi sanzione da 50 milioni di euro nei confronti di Orange (pari allo 0,11% del suo fatturato), considerando la gravità delle violazioni, in particolare data la natura intrusiva dei messaggi pubblicitari, il numero di interessati, che hanno superato i 7,89 milioni di utenti, la posizione di leader di Orange sul mercato, la negligenza di Orange, in quanto le norme in materia di marketing diretto e gestione dei cookie sono ben consolidate dalla CNIL; e i benefici finanziari Orange hanno guadagnato da queste pratiche pervasive.

Sebbene il garante francese abbia riconosciuto gli sforzi di Orange per risolvere le sue inadempienze relative al marketing diretto, la CNIL ha ordinato alla società di conformare le sue pratiche sui cookie al rispetto dell'articolo 82 della legge sulla privacy francese entro tre mesi, con una sanzione di 100.000 EUR al giorno di eventuale ritardo.

La severa decisione della CNIL è stata adottata anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia del 25 novembre 2021, ritenendo che tali messaggi promuovessero servizi o beni, che non sono stati inviati da un utente a un altro, ma pubblicati in uno spazio normalmente riservato alle e-mail private e che sembravano e-mail autentiche, costituivano la prospezione diretta via e-mail. Di conseguenza, era necessario ottenere preventivamente il consenso delle persone interessate in applicazione dell'articolo 34-5 della legge sulla protezione dei dati francesi.

Anche per quanto riguarda i cookie senza consenso, la CNIL ha sottolineato che tale tecnologia di accesso ai dati memorizzati nel terminale dell'utente, è esplicitamente vietata dall'articolo 82 della legge francese sulla protezione dei dati, anche nel caso in cui i dati non vengano successivamente utilizzati.

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