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Quanto vale la nostra privacy? Il caso di ClearviewAI: se mi paghi, ti perdono
ClearviewAI, famosa in tutto il mondo per aver pescato a strascico online decine di miliardi di immagini di volti di miliardi di persone, averne estratto le impronte biometriche e averle messe in vendite nell’ambito di un servizio di riconoscimento facciale ha appena raggiunto un accordo per chiudere dodici class action proposte nei suoi confronti da chi lamentava una violazione della propria privacy.
Ripresa mentre beve l'aperitivo con l'amante finisce nel video di un cantante famoso: la casa discografica paga i danni
La casa discografica paga i danni per violazione della privacy alla signora ripresa in un video di cantante famoso mentre sta mano nella mano, in una romantica serata napoletana, con un uomo che non è suo marito. Una relazione extraconiugale diventa così di dominio pubblico, in una zona nella quale il dvd venduto anche in abbinata con la rivista Sorrisi e Canzoni Tv, era andato a ruba. Nella stessa provincia in cui abitava la signora e dove le persone sono curiose.
Risarcimento del danno in ambito privacy: se la violazione è minima deve prevalere il principio della tolleranza
In materia di violazione della privacy occorre che il soggetto passivo denunci in maniera analitica i danni sofferti senza limitarsi a eccepire che l'illecito uso dei suoi dati gli avrebbe procurato una generica sofferenza. Un comportamento questo che - secondo la Cassazione (ordinanza n. 16402/21) - è completamente inadeguato per riconoscere il danno non patrimoniale.
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Risarcimento del danno privacy: l'indennizzo non ha funzione punitiva o dissuasiva, ma solo compensativa
Non si deve esagerare con il risarcimento del danno privacy: l'indennizzo non ha funzione punitiva o dissuasiva, ma solo compensativa. L'importo riconosciuto al danneggiato, quindi, non può superare il valore del pregiudizio subito. È quanto deciso dalla Corte di giustizia dell'unione europea con la sentenza del 21/12/2023, nella causa C-667/21.
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Scelta DPO e Consulenti Privacy, con il GDPR la polizza è d'obbligo
Rischio risarcimenti e sanzioni fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo con il nuovo Regolamento UE 2016/679 sulla protezione dei dati personali. Fondamentale copertura assicurativa per consulenti e DPO. Bernardi: "Scelta professionisti non solo per competenze, ma anche per idonee garanzie finanziarie per responsabilità derivanti dalle attività professionali. Fondamentale che azienda esiga annualmente di ricevere evidenza copertura assicurativa". Convenzione Federprivacy con Essebi Insurance Broker per polizza con Argo attivabile dagli associati
Se si cita il moroso nella bacheca condominiale scatta il risarcimento danni per indebita diffusione di dati personali
L'esposizione in bacheca di documentazione dalla quale possa ricavarsi il nominativo dei condomini morosi è da ritenersi vietata ed espone l'autore al risarcimento dei danni per indebita diffusione dei dati personali, perché in tal modo le informazioni possono venire a conoscenza dei soggetti terzi che transitano nelle parti comuni (fornitori, parenti e amici dei condomini, ecc.). E i danni risarcibili sono anche quelli non patrimoniali, potendosi quindi ricorrere alla prova presuntiva e alla liquidazione equitativa del pregiudizio subito.
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Spetta alla banca provare l’affidabilità dell’home banking violato
Spetta alla banca l'onere di provare il corretto funzionamento del sistema di home banking, e quindi di dimostrare che siano comunque riferibili al correntista le operazioni online contestate. È quanto emerge dalla sentenza 1268/2018 dello scorso 6 settembre del Tribunale di Parma.
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Sui danni da privacy le sentenze europee prendono l'altalena tra risarcimenti irrisori e indennizzi a caso
Sui danni da privacy le sentenze europee prendono l'altalena. In Germania l'uso illecito episodico dell'indirizzo e-mail è valso 25 euro di risarcimento, saliti a 300 euro (sempre in Germania) se il messaggio di posta elettronica è una pubblicità indesiderata di mascherine FFP2; in Olanda un Comune, che illegittimamente non ha cancellato una cartella di una famiglia seguita dai servizi sociali, ha dovuto pagare 125 euro a un minore e 125 euro alla sua mamma (totale 250 euro), ma, sempre in Olanda, la somma è salita vertiginosamente a 2.500 euro per la conservazione indebita di dati sanitari.
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Usa: attacco hacker a 3 miliardi di account mail, Yahoo risarcirà 50 milioni di dollari
Yahoo pagherà 50 milioni di dollari per risarcire le vittime di uno dei più gravi attacchi hacker della storia di internet. La falla nel sistema di sicurezza ha permesso di violare i profili di 200 milioni di utenti degli Stati Uniti e oltre 3 miliardi di account email in tutto il mondo. La class action ha indotto il gigante di internet a capitolare.
Usa: Class action con l'accusa di violazione privacy degli utenti, TikTok paga 92 milioni di dollari
ByteDance, società proprietaria di TikTok, ha chiuso dopo oltre un anno una class action negli Stati Uniti per violazione delle norme sulla privacy. ByteDance ha accettato di pagare 92 milioni di dollari per porre fine al contenzioso, anche se la celebre piattaforma social si è sempre dichiarata innocente ed ha respinto tutte le accuse.
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