Visualizza articoli per tag: Spionaggio
Accessi abusivi a banche dati: occorre una gestione consapevole della sicurezza IT
I recenti eventi riguardanti gli accessi abusivi a banche dati di primaria rilevanza, in particolare gestite da istituzioni pubbliche ma non solo, inducono ad alcune riflessioni sui requisiti di sicurezza che da un lato gli standard per la gestione della sicurezza informatica e dall’altro il GDPR, richiedono per la tutela non solo di disponibilità e integrità ma anche della riservatezza delle informazioni.
Addio alla privacy con il nuovo satellite Usa in grado di identificare i volti da 160 km di distanza?
Ingrandire il volto di chiunque, in qualsiasi parte del mondo, direttamente dallo spazio: è questo l’obiettivo di una startup che, in collaborazione con l’Aeronautica militare degli Stati Uniti e il National Air and Space Intelligence Center, sta realizzando un satellite super hi-tech che mira ad identificare potenziali minacce alla sicurezza nazionale.
Allarme spionaggio del Garante della Privacy: “rischiamo la sorveglianza di massa”
Con una lettera inviata il 30 aprile alle massime cariche istituzionali e politiche dello Stato, il Garante della privacy Antonello Soro lancia l’allarme spionaggio. Lo fa parlando esplicitamente di “sorveglianza di massa”, di app-spia fuori controllo e del gigantesco pericolo connesso all’uso dei software di captazione informatica. Quelli, per intenderci, utilizzati dalle procure di tutta Italia per intercettare attraverso il telefonino i cittadini indagati.
Anche le app più comuni armi per spiare e fare stalking
Il tempo di scaricare una normalissima app dallo store o di fare una veloce ricerca su Google ed è possibile sapere tutto quello che fa il proprio o la propria partner attraverso il suo telefonino. Quella che prima era una 'cosa da spie', sottolineano gli esperti del Citizen Lab dell'università di Toronto in un corposo rapporto intitolato Il predatore nella tua tasca, è ormai talmente comune che questi software hanno preso il nome di 'stalkerware', e sono coinvolti nella quasi totalità dei casi di violenza domestica.
App-spia: non è in gioco solo la riservatezza dei dati, ma anche la nostra libertà
La colpa è di Machiavelli e del suo dannato principio secondo il quale il fine giustifica i mezzi. Autorità giudiziaria e forze di polizia qualche anno fa hanno cominciato ad utilizzare virus informatici, cavalli di Troia e altre mille diavolerie elettroniche per acquisire elementi di prova. E’ cominciato tutto sotto la nobile egida del perseguire gli obiettivi di giustizia. Nessuno si è posto remore, nessuno si è preoccupato delle conseguenze.
Australia: il governo mette al bando le videocamere 'Made in China' che in Italia erano finite nel mirino di Report
Le videocamere di sorveglianza “Made in China” saranno rimosse dagli edifici del governo australiano. Ad annunciarlo è stato il ministro della difesa australiano Richard Marles, affermando che tali dispositivi potrebbero rappresentare un potenziale rischio per la sicurezza nazionale.
Cercate chi vi spia? tutti gli strumenti che uno 007 vanta di possedere nel suo arsenale sono nella vostra tasca
Se cercate chi vi spia guardatevi in tasca. Se non trovate nulla, date un’occhiata attorno perché potreste aver poggiato il vostro smartphone non distante da voi.
Commette reato di interferenze illecite il marito che registra di nascosto moglie e suocero
Compie il reato di interferenze illecite nella vita privata il marito che registra in casa propria la conversazione della moglie con un altro, ad esempio il suocero. Affinché si consumi il delitto è sufficiente che chi carpisce le voci altrui con lo smartphone non partecipi al dialogo che avviene all'interno dell'abitazione.
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Con il trojan low cost chiunque può violare la vostra privacy spiandovi attraverso lo smartphone
Chiunque abbia interesse a intrufolarsi illegalmente nella vostra sfera privata non ha necessariamente bisogno di rivolgersi a un’agenzia investigativa e spendere migliaia di euro, perché procurarsi spyware e trojan è diventato ormai più facile di quanto si possa pensare.
Corea del Sud, alberghi spiavano i clienti con webcam nascoste e i loro filmati hot finivano in rete
Quarantadue stanze di motel, dieci diverse città, almeno 800 coppie più o meno focose, più di 4mila utenti registrati e potenziali spettatori, 50 dollari il prezzo di quello che si potrebbe chiamare l’abbonamento. Sono queste le cifre dell’ultimo scandalo a luci rosse che le tecnologie e Internet hanno regalato alla cronaca di questi giorni. È successo in Corea del Sud e, nonostante la vicenda salti fuori adesso, i fatti risalgono all’incirca a un anno fa.