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ARGOMENTO:

Utilizzo dati personali presi da registri pubblici e da internet 5 Anni 7 Mesi fa #501

Il fatto che i dati personali pubblici siano per definizione conoscibili da chiunque non significa che essi siano utilizzabili liberamente, cioè senza dover applicare le disposizioni del Regolamento UE 2016/679, a meno che l'utilizzatore non sia una persona fisica che li tratti/tratterà "nell'esercizio di attività a carattere esclusivamente personale e domestico" (art. 2.2, lett. c ).
Un'impresa (come risulta nella vicenda riferita con il quesito) è soggetta all'applicazione delle disposizioni del citato Regolamento anche quando tratti dati personali attinti da registri o comunque da fonti pubbliche. Per citare un esempio, essa avrà l'obbligo di rendere una informativa ai sensi dell'art. 14 - disposizione formulata apposta per l'ipotesi in cui i dati non siano raccolti presso l'interessato ma altrove - e questa informativa dovrà contenere l'indicazione, oltre al resto, della "fonte da cui hanno origine i dati personali e, se del caso, l'eventualità che i dati provengano da fonti accessibili al pubblico" (art. 14.2, lett. f).
L'impresa o comunque il Titolare del trattamento dovrà trattare i dati raccolti da fonti pubbliche nel rispetto di tutte le disposizioni di legge, eccezion fatta per quelle che eventualmente non si debbano applicare nella fattispecie.
E' infine il caso di menzionare l'art. 9.2, che individua alla lett. e) una ipotesi - quella dei dati personali resi manifestamente pubblici dall'interessato - tra quelle in cui cade ovvero non si applica il divieto di trattamento di dati sensibili, dove la non applicazione del divieto non equivale certamente ad una autorizzazione generale a fare di quei dati ciò che si crede prescindendo dagli obblighi imposti a qualsivoglia Titolare.

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Ultima Modifica: da Paolo Marini.

Utilizzo dati personali presi da registri pubblici e da internet 5 Anni 7 Mesi fa #500

  • Mila Targhetti
  • Avatar di Mila Targhetti Autore della discussione
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Il Garante Privacy polacco ha sanzionato una società per violazione del Gdpr con una multa di 220mila euro, peraltro perché secondo l'autorità l'azienda aveva a disposizione email, telefoni e indirizzi a cui poteva fornire le informative, ma ciò avrebbe comportato uno sforzo immane per sei milioni di persone.

Se come viene spiegato nel comunicato la società aveva preso i dati da fonti pubbliche, e quindi conoscibili da chiunque, perché avrebbe dovuto mandare l'informativa a tutti gli interessati?

I dati pubblicati nei registri pubblici e nel web non sono utilizzabili liberamente?

Se qualcuno mi può aiutare, mi servirebbe un chiarimento in proposito.

Mila

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Il presidente di Federprivacy a Rai Parlamento

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