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Assunzioni con questionari a prova di privacy
Il datore di lavoro può trattare solo i dati sensibili (oggi definiti particolari) indispensabili per gestire la fase pre-assuntiva del lavoratore o per l’esecuzione del rapporto. È una delle prescrizioni contenute nel Provvedimento del Garante della privacy del 5 giugno 2019 , pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» 176 del 29 luglio, emanato per armonizzare con il Regolamento 679/2016 (il Gdpr) le prescrizioni già contenute nelle autorizzazioni adottate quando era in vigore il "vecchio" Dlgs 196/2003 (ora abrogate).
Dati personali ridotti all’osso nei cv
Nel form per la raccolta del curriculum, il datore di lavoro deve inserire solo i dati necessari alla verifica dei requisiti di chi aspira all'assunzione. È una delle regole relative al trattamento dei dati particolari da parte dei datori di lavoro contenuta nelle vecchie autorizzazioni generali per il trattamento dei dati sensibili, ritenuta compatibile dal Garante della privacy, chiamato a passare al setaccio le norme del codice della privacy (dlgs 196/2003) rispetto al regolamento europeo n. 2016/679 (operativo dal 25 maggio 2018).
Questionari per candidature di lavoro con domande indiscrete, si rischia violazione Gdpr
Se state cercando lavoro e notate che nei questionari delle procedure di selezione del personale vi vengono fatte un po’ troppe domande, e magari qualcuna anche indiscreta, talvolta chi ha il compito di assumervi potrebbe davvero esagerare, rischiando pure una sanzione per violazione della privacy.
Università: concorsi, no ad accesso civico ai dati di elaborati e curricula
Il Garante privacy ha confermato la decisione dell’Università degli Studi di Firenze di negare ad una persona l’accesso civico generalizzato agli elaborati scritti, ai verbali di correzione e ai curricula dei partecipanti ad un concorso pubblico. La messa a disposizione di tale documentazione avrebbe potuto arrecare un pregiudizio concreto alla tutela dei dati personali dei partecipanti stessi.