Nota app per il controllo della fertilità accusata di condividere i dati sensibili delle utenti con società cinesi
Una nota app per monitorare il ciclo mestruale è accusata di aver ceduto dati personali delle inconsapevoli utenti a società terze cinesi. Ad essere coinvolta nella condivisione dei dati sarebbe la versione Android dell’applicazione Premom, una delle tante app utilizzate dalle donne per tenere sotto controllo la propria fertilità, soprattutto quando sono alla ricerca di una gravidanza.
Secondo quanto evidenziato sul Washington Post dall’International Digital Accountability Council (IDAC), organizzazione non profit che si occupa di tutelare i consumatori, trai dati inviati a tre società cinesi ci sarebbe anche un codice univoco collegato a ogni singolo profilo, che permetterebbe di tracciare potenzialmente le utenti anche su altre attività online non direttamente riguardanti l’utilizzo dell’app.
Lo scopo della raccolta dei dati di natura sensibile, (perché relativi alla salute della persona), sarebbe quella di profilare le utenti per finalità di marketing e proporre loro annunci pubblicitari mirati. E non a caso, una delle tre società coinvolte nell’acquisizione dei dati incriminati sarebbe di proprietà del colosso dell’e-commerce Alibaba.
Poiché le utenti non avrebbero nè dato il loro consapevole consenso, nè avuto modo di disattivare questo tracciamento sia da parte dell'app Premom che dalle terze parti che ricevevano i loro dati personali, lo scorso 6 agosto la IDAC ha scritto alla Federal Trade Commission e al procuratore generale dell'Illinois (Usa), dove ha sede Premom, sostenendo che la condivisione dei dati fosse ingannevole e in conflitto con le leggi americane.