L'autorità per la protezione dei dati irlandese archivia il caso contro X
Il procedimento giudiziario della Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) contro la piattaforma di social media X si è ufficialmente concluso mercoledì 4 settembre, dopo che la società ha accettato di interrompere definitivamente il trattamento di alcuni dati personali raccolti nell’UE per l’addestramento dell’intelligenza artificiale (AI).
Questo a seguito di una denuncia che era stata presentata da organizzazioni di consumatori che aveva portato il garante irlandese a presentare una causa presso l’Alta Corte d’Irlanda per presunte violazioni del GDPR da parte del social di Elon Musk. È stata la prima volta che l’autorità ha presentato un’istanza di questo tipo al tribunale.
Nel comunicato stampa del 4 settembre 2024, la Data Protection Commission irlandese ha dichiarato che “il procedimento è stato archiviato” perché X ha accettato di aderire in modo permanente a un accordo precedente. In agosto, X aveva infatti accettato di sospendere il trattamento dei dati personali degli utenti dell’UE raccolti tra il 7 maggio e il 1° agosto per addestrare il suo modello Grok AI.
Tuttavia, l’autorità irlandese non ha chiarito se X ha promesso di cessare del tutto l’utilizzo dei dati personali degli utenti dell’UE per addestrare Grok o se la sospensione permanente riguarda solo i dati degli utenti raccolti da maggio ad agosto.
Secondo quanto dichiarato a Euractiv dall’ Avv. Max Schrems, fondatore dell’organizzazione no-profit per i diritti digitali Noyb (European Center for Digital Rights), X “se l’è cavata senza una multa, nonostante la flagrante violazione della legge”, “anche i dati già ingeriti per Grok AI non saranno cancellati, e X continua a offrire il prodotto basato su dati ottenuti illegalmente”.
La Data Protection Commission irlandese ha dichiarato che invierà al Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) una richiesta di parere sulla base e sulla legittimità del trattamento dei dati dell’IA. “Il DPC spera che il parere che ne deriverà consentirà una regolamentazione proattiva, efficace e coerente a livello europeo”, ha dichiarato il commissario del DPC Dale Sunderland.