Gli hacker approfittano del Coronavirus: negli Usa attaccato il ministero della Sanità e in Repubblica Ceca colpito ospedale
Mentre il Covid-19 continua la sua cavalcata e mentre cresce esponenzialmente l’uso della rete per lo smart working, gli hacker non dormono. Nella notte tra domenica e lunedì il ministero della Sanità americano è stato vittima di un cyberattacco. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l’obiettivo - fallito - era rallentare il sistema. Gli hacker non sarebbe riusciti a rubare dati dal sistema.
E se i sospetti ricadono sull’Iran con cui da tempo gli Usa hanno ingaggiato una cyber guerra parallela alle tensioni sul nucleare e le sanzioni, resta la preoccupazione al di là delle questioni geopolitiche.
Come sottolinea il New York Times, la rete è uno dei mezzi più importanti nella lotta all’epidemia: se ospedali, case farmaceutiche e altri snodi fondamentali dovessero essere attaccati e bloccarsi, sarebbe una catastrofe.
La minaccia non riguarda solo gli Stati Uniti. Anche un ospedale a Brno, nella Repubblica Ceca, è stato colpito da un cyberattacco nel mezzo dell’epidemia. Secondo il sito ZDnet , l’attacco ha costretto a posticipare le operazioni chirurgiche e dirottare i pazienti più gravi ad un ospedale vicino. La struttura colpita è anche abilitata a fare i test per il Covid-19 ed ecco perché secondo gli esperti l’attacco è collegato all’epidemia. «In tempi di crisi, gli hacker vedono opportunità», ha detto spiegato ZDNet Flavius Palesu, fondatore e Ceo della società di intelligence OutThink. A facilitare il lavoro dei pirati è pure la fragilità psicologica e fisica delle persone: «In momenti come questi, i team di sicurezza devono essere più vigili e comprendere che il rischio di un attacco informatico è molto più elevato del solito, in quanto gli hacker cercano di sfruttare la vulnerabilità delle persone che essendo stanche e tese abbassano la guardia».
Gli esperti di cyber sicurezza hanno notato tentativi di phishing da parte di hacker cinesi che sfruttano il coronavirus per mettere in atto frodi informatiche. Anche la Bbc ha passato in rassegna diversi esempi di frodi, dai malware inseriti nelle mappe del coronavirus, passando per le email che propongono la vendita di kit per il tampone fai da te, fino a quelle che invitano a cliccare per accedere al rimborso fiscale o a effettuare donazioni in bitcoin al Cdc statunitense, la rete si riempie di insidie.
E lo fa in diverse lingue, dall’inglese passando per il cinese, fino all’italiano. Preoccupano le campagne di fake news che hanno al centro come tema il virus. Italia compresa, dove il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia postale (Cnaipic) mette in guardia dalla diffusione di notizie non confermate.
«Abbiamo un incremento di criminalità informatica in questa situazione in cui siamo tutti a casa e sempre connessi, in uno stato di fragilità psicologica», sottolinea Nunzia Ciardi, direttore del Servizio polizia postale, che aggiunge: «Se vediamo arrivare una mail da un medico o una comunicazione urgente relativa allo stato di allerta del Coronavirus, è facile essere tratti in inganno anche se non si è degli sprovveduti, basta un attimo di distrazione». «In pratica la minaccia è globale», ha affermato Adam Meyers, responsabile dell’intelligence sulle minacce di CrowdStrike, società di sicurezza informatica. Mentre noi facciamo scorta di carta igienica c’è chi agisce nell’ombra sfruttando la nostra paura».
Fonte: Il Corriere della Sera