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Dalla denuncia al reclamo: iter difficili o poco trasparenti per tutelarsi da offese, truffe e altri crimini online
Poker di opzioni (sulla carta) per difendersi da hater, truffatori e delinquenti on line. Il crimine in rete non è per nulla virtuale e le vittime sono sempre alla ricerca della strada per ottenere un riparo. Si può ricorrere alle piattaforme che gestiscono i social network oppure inviare un reclamo al Garante della privacy, si può sporgere una denuncia per avviare indagini e azioni penali oppure si può confidare in un provvedimento di urgenza o una condanna al risarcimento dei danni da parte del giudice civile. Vediamo le diverse strade, mettendo in evidenza pro e contro.
Tre armi di difesa contro gli errori dell'Intelligenza Artificiale
Tre scudi contro le inesattezze dell'Intelligenza Artificiale (IA). Due servono per correggere i dati, e cioè il ricorso al tribunale o, in alternativa, il reclamo al Garante della privacy; il terzo serve per ottenere un risarcimento dei danni ed è l'azione giudiziaria (in una delle sue varie forme, comprese class action e azione rappresentativa).