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Cassazione: l’utente dei social può chiedere i dati dell’identità rubata
Sfuggire all’identificazione per un profilo fake potrebbe essere più difficile, almeno stando alle ultime sentenze. I giudici, infatti, aprono agli elementi indiziari che potrebbero portare a individuare l’autore del reato oltre ogni ragionevole dubbio. Lo ha stabilito la Cassazione, con la sentenza 20485 depositata il 9 maggio scorso, secondo la quale, oltre agli accertamenti tecnici sui dispositivi, pesano anche gli elementi indiziari che, se precisi, gravi e concordanti, possono portare alla condanna.
Diffamazione su Facebook, furto di identità da provare in concreto
Scatta il reato di diffamazione per chi pubblica sul proprio profilo Facebook, e su di una pagina del social: "Il quotidiano di…", un testo che attribuisce ad una persona specifica, identificata per nome e cognome, il danneggiamento della propria moto qualificandola come "schizofrenica certificata". Né per togliersi dai guai è sufficiente appellarsi ad un furto di identità disconoscendo l'account. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39805/2022, respingendo il ricorso di un uomo condannato nel 2021 dalla Corte di appello di Caltanissetta.
False identità e abusi sui social network: scatta il reato di sostituzione di persona
I social network hanno rivitalizzato il reato di sostituzione di persona, nato per punire condotte ben lontane dal mondo del digitale. Il reato, previsto dall’articolo 494 del Codice penale, ha dato luogo nel passato a una curiosa giurisprudenza che configurava l’illecito in tutti i casi di matrimoni per procura in cui uno dei due coniugi mentiva sul proprio status sociale o addirittura sulla propria identità.
Furto d'identità, frodi creditizie in aumento del 49%
Le frodi creditizie perpetrate mediante furto di identità continuano a crescere. Nel 2017 i casi rilevati sono stati più di 26.600 per un importo medio pari a oltre 5.700 euro e una perdita economica complessivamente pari a circa 153 milioni di euro.
Il Dark Web: furti di identità ed illeciti conseguenti
Il web che tutti conosciamo non rappresenta che solo una parte delle pagine complessivamente disponibili online. Esiste infatti anche un web sommerso, sconosciuto ai più, che non è direttamente accessibile e che non è indicizzato dai motori di ricerca tradizionali.
In cosa consiste il furto d’identità?
Il furto di identità si verifica quando qualcuno acquisisce le informazioni personali di un'altra persona, al fine di sostituirsi in tutto o in parte alla stessa e compiere azioni illecite in suo nome o ottenere credito tramite false credenziali. Per attuare la frode è sufficiente ottenere il nome, il cognome e l’indirizzo di un soggetto, la sua data e luogo di nascita, il suo indirizzo di casa o anche soltanto il suo codice fiscale. Anche i dati della carta di credito e del conto corrente possono essere utili per agire fingendo di essere il vero titolare della carta o del conto.
L'intestatario del profilo social che non denuncia il furto di identità non può attribuire ad ignoti i post diffamatori
La Cassazione ribadisce che in caso non sia stato denunciato alcun furto d'identità digitale alla polizia postale la persona cui appartiene il profilo sui social è indiziato di avere la paternità dei post che vi appaiono. Compresi quelli di contenuto diffamatorio.
Ora con l'intelligenza artificiale chiunque può fare una videoconferenza usando il vostro volto: allarme truffe e furti d’identità
Un software permette di sostituirsi a chiunque assumendone il volto con una semplice foto. I criminali possono approfittarne con furti l'identità a scopo di truffa, mentre predatori sessuali possono adescare minori camuffandosi da loro coetanei.“Sviluppatori devono fornire chiare istruzioni per usare il programma in modo lecito e dare evidenza della loro conformità alle normative vigenti”.
Rubate le informazioni personali di 9,4 milioni di passeggeri della compagnia aerea Cathay Pacific
Se avete volato con Cathay Pacific, una delle maggiori compagnie aeree mondiali, e vi siete registrati sul sito per fare il check-in online o altro, vi consigliamo di collegarvi a questa pagina web e di seguire le istruzioni. Una falla nella sicurezza dei server di Cathay Pacific ha infatti portato al furto di dati personali di 9,4 milioni di clienti di tutto il mondo.
Se chi vi ordina di fare il bonifico non è il vostro capo ma un hacker sotto mentite spoglie
Se con le misure di sicurezza di “Strong Customer Authentication” introdotte recentemente dalla direttiva europea PSD2 è diventato più difficile per i malintenzionati entrare sul vostro conto corrente online per sottrarvi illecitamente del denaro, i criminali informatici non si danno affatto per vinti, e ricorrono sempre più spesso a nuovi espedienti, affinché siate voi stessi a consegnare i soldi direttamente nelle loro mani.