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Lo schema di decreto che attua il Regolamento UE 2016/679 in vigore dal 25 maggio
Privacy Ue a tinte tricolori. Il decreto legislativo di armonizzazione dell'ordinamento italiano al Regolamento Ue 2016/679 (operativo dal 25 maggio 2018) ripesca nella sostanza gran parte del Codice della Privacy (dlgs 196/2003), che formalmente è abrogato per intero. Passano il guado, tra gli altri, i regolamenti privacy per i dati sensibili del settore della pubblica amministrazione, le norme di tutela delle società e persone giuridiche contro le telefonate indesiderate; previsti, infine, sconti sulle sanzioni amministrative per le violazioni amministrative del vecchio codice.
Modifica al Codice Privacy: come cambiano le regole per la ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico
La significativa modifica di cui si discute interessa il Codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ed è stata apportata in sede di conversione del decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19, recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.
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Pubblicato il Decreto Privacy tra restrizioni e semplificazioni. Al via il Dpo per le procure
Viene alla luce il D.lgs 10 agosto 2018, n. 101 che, intervenendo sul Codice Privacy D.lgs 193/03, lo rende compatibile con le norme del GDPR. Sarebbe stato auspicabile un azzeramento del vecchio Codice, come in un primo tempo prospettato, che avrebbe certamente semplificato l’opera di lettura normativa. Ma così non è stato.