Quando l’uso improprio di tool di intelligenza artificiale al lavoro diventa un rischio sia per l’azienda che per gli stessi dipendenti
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha rivoluzionato il modo di lavorare, offrendo strumenti avanzati per l’elaborazione dei dati, la gestione delle informazioni e l’automazione delle attività. Tuttavia, l’uso non regolamentato di app e tool di IA da parte dei dipendenti può esporre le aziende a gravi violazioni normative e rischi legali, compromettendo la sicurezza delle informazioni nonchè la privacy e la protezione dei dati personali.
(Nella foto: l'Avv. Michele Iaselli, sarà speaker al Privacy Day forum 2025)
L’uso improprio di questi strumenti può portare a diverse violazioni normative. Una delle principali riguarda il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che impone specifici obblighi in materia di trattamento dei dati personali.
Se un dipendente utilizza software non autorizzati per processare informazioni sensibili, l’azienda può essere ritenuta responsabile per il trattamento illecito dei dati. Inoltre, l’impiego di strumenti IA non certificati o sviluppati da terze parti senza controlli adeguati può aprire falle nella sicurezza informatica aziendale, favorendo attacchi informatici e data breach.
Le aziende devono essere consapevoli del fatto che ogni interazione con strumenti IA, specialmente quelli di terze parti, può rappresentare un pericolo per l’integrità dei dati aziendali e per la conformità alle normative vigenti.
Un ulteriore rischio è legato alla gestione delle credenziali di accesso. Secondo le Linee Guida dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, le aziende devono adottare misure crittografiche avanzate per la gestione delle credenziali, poiché l’uso improprio di strumenti IA per la gestione delle password può comportare vulnerabilità significative.
Ad esempio, il salvataggio automatico di password su tool IA senza un’adeguata crittografia potrebbe portare a fughe di dati, esponendo informazioni aziendali critiche a potenziali attacchi informatici. Vi sono anche rischi connessi alla proprietà intellettuale, poiché molte IA generative utilizzano modelli di apprendimento automatico basati su dati disponibili online, spesso senza verificare la legittimità dell’uso delle informazioni.
Questo potrebbe portare a violazioni di copyright o all’appropriazione indebita di contenuti aziendali riservati, con conseguenze legali anche gravi per l’azienda e per chi utilizza tali strumenti in modo improprio.
Oltre ai rischi aziendali, anche gli stessi dipendenti possono incorrere in responsabilità. Se un lavoratore utilizza un tool di IA non approvato dall’azienda per elaborare dati aziendali, può essere considerato responsabile di condotta negligente o dolosa, con conseguenze disciplinari o legali.
La non autorizzazione dell’uso di un determinato software IA potrebbe non essere immediatamente evidente ai dipendenti, motivo per cui è essenziale fornire chiare direttive su quali strumenti siano consentiti e in che modalità possano essere utilizzati.
Inoltre, l’inserimento di dati aziendali in strumenti IA esterni senza il consenso dell’azienda può portare a una violazione della riservatezza e all’accesso non autorizzato a informazioni strategiche. Un caso esemplificativo potrebbe essere quello di un dipendente che copia e incolla dati sensibili in un chatbot basato su IA generativa senza sapere che tali informazioni potrebbero essere archiviate ed elaborate da terze parti, esponendo l’azienda a rischi significativi.
Un altro aspetto critico è l’uso di IA per la manipolazione o discriminazione. L’impiego di questi strumenti per prendere decisioni sui dipendenti o clienti senza una supervisione umana adeguata potrebbe condurre a discriminazioni, con conseguenti violazioni della normativa antidiscriminazione e dei principi etici sanciti dall’Artificial Intelligence Act (AI Act).
Sistemi di IA non adeguatamente addestrati possono perpetuare bias discriminatori, escludendo alcune categorie di candidati in processi di selezione del personale o fornendo suggerimenti non equi nelle valutazioni delle performance. Per questo motivo, è fondamentale che le aziende garantiscano trasparenza e supervisione continua sui sistemi di IA impiegati in processi decisionali critici.
Per mitigare i rischi, le aziende devono adottare misure preventive adeguate. La definizione di policy interne sull’uso dell’IA è essenziale per regolamentare l’uso degli strumenti di intelligenza artificiale e identificare le applicazioni consentite.
È altrettanto importante investire nella formazione e nella sensibilizzazione dei dipendenti sui rischi legati all’uso di IA e sulle normative in materia di protezione dei dati e sicurezza informatica. Implementare sistemi di monitoraggio e audit periodici permette inoltre di verificare l’uso dei tool di IA e individuare eventuali usi non conformi alle policy aziendali. Le aziende devono anche garantire la tracciabilità dell’utilizzo dell’IA nei processi interni, istituendo procedure di revisione periodica per verificare la conformità e prevenire eventuali rischi di abuso.
L’adozione dell’intelligenza artificiale in ambito aziendale, quindi, deve essere accompagnata da un’attenta regolamentazione per evitare rischi legali e violazioni della sicurezza. Le imprese devono implementare misure preventive, mentre i dipendenti devono essere consapevoli delle responsabilità legate all’uso degli strumenti IA.