Visualizza articoli per tag: smart cities
Garante Privacy: sì alle smart cities, ma occorre proteggere i dati delle persone
L’applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale (AI) allo sviluppo delle cosiddette “smart cities” (o “città intelligenti) può comportare seri rischi, sia per i singoli individui che per i delicati equilibri di coesione territoriale. Un vero e proprio divario potrebbe crearsi, in termini di sviluppo e opportunità sociali ed economiche, tra singole zone delle città, tra città e contesto extra-urbano e fra le varie città di un dato territorio. E’ quanto evidenzia il recente studio “Artificial Intelligence and Urban Development” commissionato dal Parlamento europeo.
Non si possono realizzare Smart Cities sostenibili ed inclusive senza rispettare la privacy dei cittadini
La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni ha un ruolo centrale nel PNRR, i cui investimenti hanno l’obiettivo di innescare un vero e proprio cambiamento strutturale per rendere più efficienti gli ingranaggi della macchina pubblica italiana e delle nostre città. Le principali sfide della p.a. sulla protezione dei dati.
Protezione dati e Smart Cities
Un recente Studio su intelligenza artificiale e sviluppo urbano (Artificial Intelligence and Urban Development ) ci propone il tema dell’intelligenza artificiale applicata alle c.d. smart cities (o città intelligenti). Benché non esista una definizione univoca di città intelligente, il termine si riferisce in generale a un insieme integrato di iniziative volte a utilizzare le tecnologie digitali, compresa l'IA, per migliorare il benessere e la qualità della vita. Non tutte le città intelligenti sono necessariamente basate sull'IA, anche se lo sono in genere le più avanzate.
Smart Cities e protezione dati: il documento di lavoro del Gruppo di Berlino
Il Gruppo di lavoro internazionale sulla protezione dei dati nella tecnologia, (cosiddetto “Gruppo di Berlino”), che riunisce rappresentanti delle Autorità europee ed extra-europee, di organismi internazionali ed esperti di tutto il mondo, ha adottato un documento di lavoro sulle “Smart Cities”, alla cui stesura ha contribuito anche il Garante Privacy.