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Il Garante della privacy italiano al G7 delle autorità per la protezione dei dati. L'intervento del Presidente Stanzione

Si parla di intelligenza artificiale e tecnologie emergenti, libera circolazione dei dati, cooperazione internazionale al vertice delle Autorità di protezione dati dei 7 Grandi, organizzato dal Garante italiano a Roma dal 9 all’11 ottobre.

I lavori dell’evento, dal titolo “La privacy nell’era dei dati”, si svolgono a porte chiuse dal pomeriggio del 9 ottobre presso la Galleria Borghese e proseguiranno nelle giornate del 10 e dell’11 a Palazzo Poli.

Gli incontri, suddivisi in più sessioni, partono dalla “Dichiarazione sull’IA Generativa” adottata al G7 Privacy di Tokyo nel 2023 e vedono riuniti: il Collegio del Garante italiano (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza) e le Autorità competenti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme al Comitato europeo della protezione dei dati (EDPB) e al Garante europeo della protezione dei dati (EDPS).

L’obiettivo è quello di definire una proposta comune per garantire una sicura e responsabile circolazione dei dati personali; per armonizzare le tecnologie emergenti e l’intelligenza artificiale con i diritti e le libertà delle persone; per promuovere una più stretta ed efficace azione di controllo sull’applicazione della normativa in materia di protezione dati.

Nel corso del vertice il Garante italiano illustra la propria proposta su “Il ruolo delle Autorità di protezione dei dati nel quadro della governance dell’intelligenza artificiale”.

I lavori si sono aperti con l’intervento del Presidente del Garante per la protezione dei dati, Pasquale Stanzione, con l'incontro sul tema “La privacy nell’era dei dati”, che vede impegnati il Collegio del Garante italiano e le Autorità competenti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme al Comitato europeo della protezione dei dati (EDPB) e al Garante europeo della protezione dei dati (EDPS).

“La protezione dei dati - ha affermato Pasquale Stanzione - è sempre più anche pre-condizione di ogni altro diritto o libertà, perché in una realtà sempre più “datificata”, in cui siamo ciò che “internet dice che siamo”, la tutela dei dati è il fondamento dell’autodeterminazione, del libero sviluppo della propria personalità. Ma è anche presupposto di eguaglianza, perché incompatibile con ogni forma di discriminazione e reale garanzia di pari chances per ciascuno”.

“E questo ancor più nell’era dell’i.a. e del dominio degli algoritmi – ha sottolineato Stanzione - che se da un lato offrono straordinarie possibilità di sviluppo e progresso anzitutto sociale, dall’altro esigono tuttavia una regolamentazione adeguata, per impedire che lo Stato di diritto sia sostituito dall’algocrazia”.

“La protezione dei dati – ha continuato - è tra i diritti fondamentali, quello che maggiormente necessita di una vocazione internazionalista. La logica delle “piccole patrie” non si attaglia certo a un diritto che si esercita, più di altri, in una realtà aterritoriale come internet e che, come tale, esige regole e garanzie il più possibile omogenee tra i vari Paesi. Per questo bisogna promuovere il confronto tra ordinamenti e coltivare l’aspirazione, quantomai attuale, al riconoscimento universale della protezione dei dati come diritto umano fondamentale”.

“Per questo siamo oggi qui - ha concluso Stanzione - per riflettere, confrontando le esperienze di ciascun Paese, sulle sfide che il diritto alla protezione dei dati incontra nella complessità del presente e nelle prospettive future”.

A conclusione dell’evento, l’11 ottobre alle ore 13.00, si terrà una conferenza stampa nel corso della quale verranno presentati gli esiti dei lavori.

Fonte: Garante Privacy

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