Fattura elettronica: Antonello Soro, "Risolvere criticità entro dicembre altrimenti scattano le sanzioni"
Il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha spiegato i rilievi adottati dall’Autorità sulla fatturazione elettronica. “Prima di avviare l’esperienza della fattura elettronica, confidiamo vengano rimosse le criticità che noi abbiamo evidenziato e che avremmo fatto anche se ce lo avessero chiesto prima. In ogni caso noi abbiamo fatto queste osservazioni, il titolare del trattamento è l’Agenzia delle Entrate e col nuovo quadro giuridico il titolare del trattamento è responsabile di tutto quello che accade all’interno della sua responsabilità e quindi è un problema loro.
Non intendiamo minimamente rallentare o mettere un freno all’avvio dal primo gennaio. Tuttavia facciamo notare che come il titolare del trattamento è responsabile noi abbiamo la responsabilità anche a posteriori di verificare il rispetto della legge e di trarne le conseguenze”, ha detto Soro ai microfoni di Radio Radicale.
“Il provvedimento che noi abbiamo adottato è di tipo abbastanza nuovo” – ha spiegato Soro – “quello dell’avvertimento, che discende dal nuovo quadro giuridico europeo e che consente al destinatario dell’avvertimento, in questo caso l’Agenzia delle Entrate, e di prendere nota delle nostre considerazioni per adeguare alla norma i propri provvedimenti, riservandosi naturalmente un giudizio a posteriori sul trattamento, una volta che fosse avviato, ma dando al titolare del trattamento di questi dati, l’Agenzia delle entrate, la possibilità di non incorrere in una violazione delle leggi e quindi delle conseguenti sanzioni”.
“Il nostro è stato un intervento molto collaborativo” – ha aggiunto il Garante Privacy – “ma anche molto puntuale nel segnalare non già l’utilità o meno della fattura elettronica, perché non compete a noi, ma abbiamo competenza sul trattamento dei dati personali che in questo caso è davvero molto rilevante, così come concepito dalla Agenzia delle entrate in attuazione della legge di bilancio del dicembre scorso.
Si introducono meccanismi di raccolta delle informazioni personali massive, nel senso che si configura l’attribuzione all’Agenzia delle entrate di un carico gigantesco di informazioni eccedenti rispetto allo specifico utile per motivi fiscali. Si tratta di tutte le informazioni relative alla vita privata dei cittadini che hanno acquistato un bene o un servizio ma che non hanno ragione di conservare, informazioni sulle opinioni, sulle sensibilità, sulla salute, sugli orientamenti, così come si può desumere se insieme al dato fiscale vengono accompagnati altri dati.
Una eccedenza di informazioni, e poi abbiamo fatto dei rilievi sul ruolo non ben definito degli intermediari che intervengono fra la società che emette la fattura e l’Agenzia delle entrate”.
“Questi intermediari”, ha concluso Antonello Soro, “andrebbero identificati in modo più puntuale e non affidata ad un contratto di natura privatistica, come se questo non riguardasse il sistema, cioè il rigore con cui l’intermediario tratta i dati personali, perché l’agenzia delle entrate nel momento in cui adotta un provvedimento di questo genere non solo deve garantire il proprio ruolo, le tutele messe in essere dall’Agenzia stessa, ma deve garantire che nel procedimento tutti quelli che intervengono devono osservare una serie di tutele”.
Fonte: Key4Biz