Caso Turetta, pubblicare colloqui intercettati tra padre e figlio viola la privacy. Il Garante avvia istruttorie nei confronti di varie testate
La pubblicazione di conversazioni private, intercorse in un contesto di particolare delicatezza, quali i colloqui in carcere tra detenuti e parenti, vìola la normativa privacy e le regole deontologiche dei giornalisti.
È quanto afferma il Garante per la protezione dei dati personali in merito alla diffusione di stralci di intercettazioni effettuate durante il colloquio tra Filippo Turetta e i propri genitori, nel carcere di Verona il 3 dicembre 2023.
L’Autorità informa di aver avviato istruttorie nei confronti di varie testate e richiama gli organi di stampa e i social media al rigoroso rispetto del principio di essenzialità dell’informazione e della dignità delle persone coinvolte in fatti di cronaca.
Nelle scorse ore a richiamare l'attenzione sui fatti era stato proprio Gino Cecchettin, padre della 22enne uccisa nel novembre 2023: “Alcune notizie vecchie non andavano divulgate – ha detto -, ma non sta a me giudicare l’operato di un altro papà e quindi non lo giudicherò”. E l'intervento del Garante non si è fatto attendere.
Fonte: Garante Privacy