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L’80% delle aziende non ha imposto criteri per l’uso delle password dei propri dipendenti

L’80% delle aziende non ha ancora impostato criteri per l’uso delle password, lasciando quindi liberi i propri dipendenti di sceglierne una a propria discrezione senza problemi di sintassi, lunghezza o altri parametri sui caratteri da utilizzare. A rivelarlo è il report ”Acronis Cyberthreats Report 2020”. La ricerca evidenzia che tra il 15 e il 20% delle password utilizzate negli ambienti di business include il nome dell’azienda, un banale espediente che ne semplifica l’individuazione da parte di pirati informatici e altri soggetti non autorizzati.

Le password deboli sono spesso causa di data breach

Le ricerche effettuate da Acronis pongono l’accento su una potenziale minaccia globale alla privacy e alla sicurezza dei dati delle organizzazioni di tutto il mondo, mettendo in guardia le aziende sull’esigenza di azioni immediate per evitare attacchi potenzialmente devastanti. Infatti, nelle organizzazioni che non hanno ancora imposto ai loro dipendenti dei criteri per scegliere le proprie password, i ricercatori riscontrano l’impiego delle password predefinite, e fino al 50% di queste sono classificate come deboli.

Le password deboli sono spesso causa di data breach

La larga diffusione dell’uso di password deboli e l’elevato numero di dipendenti che lavorano in smart working come conseguenza della pandemia di Covid-19, rendono poco sicuri i sistemi di questi telelavoratori, e gli hacker ne approfittano. Mentre il mondo imprenditoriale riconosce che una cyber protection avanzata può garantire la privacy dei propri dati e di quelli dei clienti, gli utenti digitali non sono però ancora sufficientemente sensibili al tema, come

A conferma di ciò, secondo un altro studio denominato “The State of Data Loss Prevention 2020” il 48% dei dipendenti ammette una minore attitudine a rispettare le regole di sicurezza dei dati quando lavora da casa.

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