A mio avviso, dato che all'origine la nomina del DPO è comunque soggetta a una valutazione del titolare del trattamento, se la sua designazione era stata fatta facoltativamente, si dovrebbe innanzitutto disporre di un documento che ne attesti i motivi che avevano motivato la scelta di dotarsene. Se successivamente si ritiene poi che non sia più necessario averlo, si dovrebbe fare il processo inverso, ovvero fare di nuovo una valutazione in cui se ne analizzano i fattori per cui il DPO non sarebbe più necessario e se ne motivano le ragioni. Facendo riferimento alla prima valutazione da cui era derivata la scelta di nominarlo, il secondo documento dovrebbe essere firmato dal titolare del trattamento, il quale si assume le responsabilità di togliere la previsione del DPO. Solo se le motivazioni sono ben fondate non vi sarebbero conseguenze. Diversamente il rischio è quello di avere una contestazione da parte dell'Autorità, che come noto, ricevendo tutte le notifiche di nomine e revoche e DPO, è ben informata sule variazioni che intervengono a tal proposito.
Saluti
Enzo