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Telecamere intelligenti nella pubblica amministrazione: la conformità al Gdpr passa dalla valutazione d'impatto
Molte amministrazioni comunali stanno valutando, o in molte occasioni hanno già acquistato e installato le c.d. “telecamere intelligenti” tipicamente con funzione di riconoscimento targhe (OCR). Sono tecnologie automatizzate per il trattamento di dati personali su larga scala parecchio invasive dal punto di vista della privacy e che generalmente necessitano preventivamente di una valutazione d’impatto (DPIA), procedura che aiuterà a studiare l’opportuna configurazione in modo da ridurre al minimo gli eventuali rischi per i diritti e le libertà degli interessati.
UK: a Londra arriva il riconoscimento facciale nelle telecamere di sicurezza di King’s Cross
I sistemi di sicurezza installati nelle città di tutto il mondo fanno sempre più uso delle tecnologie basate sul riconoscimento facciale: c'è chi ne vuole limitare l'uso in nome della privacy, e c'è invece chi intende sfruttarlo sempre di più aumentando le telecamere CCTV connesse alla rete. Come riporta il Financial Times, è questo, il caso di Londra: a King's Cross sono in uso telecamere di sorveglianza in grado di monitorare oltre 270 mila metri quadrati, dalla affollatissima stazione dei treni fino alla sede di Google.
Videosorveglianza, rischio sanzioni senza la valutazione di impatto per telecamere intelligenti e raccolta dati su larga scala
Valutazione preventiva di impatto privacy obbligatoria per gli impianti di videosorveglianza su larga scala e più intelligenti. Mentre si naviga a vista sui tempi e sulla trasparenza dei dati raccolti da enti e forze locali. Solo i comuni e gli organi di polizia possono posizionare telecamere rivolte verso piazze, giardini e strade: ma resta il nodo dei sistemi pubblici a vocazione interforze, ossia i cui dati sono condivisibili da più soggetti (comune, polizia, carabinieri ecc.). Le risposte alle domande frequenti in materia di videosorveglianza diramate dal Garante chiariscono questi aspetti, ma non affrontano altri, più complessi. Come per esempio i tempi di conservazione necessariamente allungati per finalità di sicurezza pubblica e le diverse e più limitate regole per la trasparenza dei trattamenti.