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Aziende pubbliche e private, associazione ed enti che sono iscritti a Federprivacy, possono aderire volontariamente al Codice di Condotta "Privacy e protezione dei dati personali nell'ambito di Internet e del commercio elettronico", con la possibilità di ottenere il marchio di qualità "Privacy Ok" ed esporlo nel proprio sito web per fornire agli utenti una modalità utile a valutare rapidamente il livello di conformità ai princìpi generali della normativa in materia di protezione dei dati personali, evidenziando l'impegno che hanno assunto a rispettare la privacy online degli utenti, ed anche altri principi morali ed etici contenuti nel codice di condotta che sono necessari per favorire il giusto clima di fiducia tra utenti ed operatori.

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Crédit Agricole Italia è il primo gruppo bancario a ricevere il marchio “Privacy Ok” da Federprivacy. L’associazione ha infatti certificato la conformità dei siti web del Gruppo al Codice di Condotta "Privacy e protezione dei dati personali nell'ambito di Internet e del commercio elettronico".

L’App Crédit Agricole Italia è la prima applicazione del mondo bancario italiano ad ottenere il marchio di certificazione “Privacy Ok”. Federprivacy ha infatti approvato l’App di homebanking del Gruppo confermandone la conformità al Codice di Condotta "Privacy e protezione dei dati personali nell'ambito di Internet e del commercio elettronico".

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Il 67% dei siti e delle app non rivela agli utenti dove sono conservati i loro dati personali, e il 51% non chiarisce se e con chi vengono condivise le informazioni. Policy generiche, imprecise e prive di dettagli, e nel 44% dei casi agli utenti non sono neanche comunicate le modalità di accesso per l'esercizio dei loro diritti. Pubblicato codice di condotta per aziende virtuose che possono attestare il proprio impegno a rispettare la privacy degli utenti con un marchio di qualità. Ferrero la prima ad avere ottenuto il bollino "Privacy Ok".

Il 39% dei più importanti siti italiani non usa protocolli sicuri per trattare dati e sono a rischio hacker. Su trecento siti esaminati in uno studio, ben 252 non forniscono recapiti del DPO o altre informazioni per l'esercizio dei diritti degli utenti. Bernardi: "Scarsa trasparenza penalizza non solo i diritti degli interessati ma anche le stesse aziende nel mercato digitale". Violati noti siti italiani, la circolare dei Federprivacy sui data breach. Avanzano realtà come Ferrero e Qwant che puntano su privacy e sicurezza online. La fiducia degli utenti al centro del dibattito al 7° Privacy Day.

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