Angelo Jannone
Membro del Comitato Scientifico di Federprivacy e Group Chief Audit Executive e DPO Althea Group Spa. Commissario d'esame per TÜV Italia per la certificazione di Privacy Officer e Consulente della Privacy. Twitter: @angelojannone
Controlli in azienda, necessario identificare la corretta e pertinente finalità che giustifichi i tempi di conservazione dei dati
Se la riforma dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori e il GDPR sembravano aver reso meno tortuosa la strada dei controlli preventivi ed investigativi per le aziende, alcuni interventi e provvedimenti del Garante rischiano, se non interpretati correttamente, di diffondere incertezze o paralisi.
I rapporti di lavoro con il GDPR dopo il Dlgs 101/2018
Adesso che si dispone, grazie agli adeguamenti apportati dal recentissimo decreto 101 del 4 luglio 2018, di un testo aggiornato del nostro Codice Privacy, possiamo dire cosa c’è di nuovo in tema di trattamenti nell’ambito dei rapporti di lavoro e controlli sui dipendenti. Ricordiamo che il Regolamento ha rinviato alla normazione nazionale la tematica (cons. 155 e art. 88). In particolare l’articolo 88 del Regolamento definisce in modo ampio gli ambiti e le finalità dei trattamenti in tema di rapporti di lavoro, che possono essere regolati mediante regole più precise “da legge o tramite contratti collettivi”.
Pubblicato il Decreto Privacy tra restrizioni e semplificazioni. Al via il Dpo per le procure
Viene alla luce il D.lgs 10 agosto 2018, n. 101 che, intervenendo sul Codice Privacy D.lgs 193/03, lo rende compatibile con le norme del GDPR. Sarebbe stato auspicabile un azzeramento del vecchio Codice, come in un primo tempo prospettato, che avrebbe certamente semplificato l’opera di lettura normativa. Ma così non è stato.