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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

A poche ore dall'annuncio dell'attacco hacker che ha compromesso 50 milioni di profili, mentre altri 40 milioni sono stati reimpostati a scopo cautelativo, Facebook fornisce maggiori dettagli tecnici. "La vulnerabilità è stato il risultato della combinazione di tre bug distinti", spiega Pedro Canahuati, Vice Presidente Engineering, Security e Privacy del social network che parla di "attori esterni", senza aggiungere altre informazioni.

Per utenti e membri di Federprivacy arrivano i digital book, editi dall'associazione dei professionisti della data protection. Il primo è una guida al Codice Privacy dopo il Dlgs 101/2018. Campagna speciale fino al 31 ottobre per coloro che pagano la quota associativa con la pubblicazione digitale in omaggio. Bernardi: "Nostri iscritti ci chiedono aggiornamenti su novità con tempistiche rapidissime che i prodotti editoriali tradizionali non potrebbero soddisfare." La soluzione con pratici digital book sfogliabili online da tablet, pc, e tutti i principali dispositivi elettronici.

Una mail con un falso Iban in modo da intascare milioni di euro. Si tratta di fatture e documenti ineccepibili, nessun linguaggio sospetto o mittente con nomi sconosciuti. Nella posta elettronica arrivano documenti di transazioni e spese vere, dove viene indicato l' Iban su cui versare i soldi per saldare i propri acquisti. Ed è questo l'unico dato taroccato. Più che polpette 'avvelenatè, le mail inviate dai nuovi hacker truffatori sono mail 'ritoccatè, tanto quanto basta per intascare milioni di euro.

Maxi-sanzione a Uber, sotto accusa per avere nascosto un attacco hacker. Uber Technologies ha raggiunto un patteggiamento nei 50 Stati americani e nel District of Columbia in base al quale pagherà 148 milioni di dollari per avere intenzionalmente nascosto un’intrusione di hacker nel 2016. Per legge, il gruppo che offre un servizio alternativo al taxi tradizionale avrebbe dovuto comunicarlo.

A quattro mesi dalla piena operatività del Regolamento Generale per la Protezione dei Dati (Gdpr), in Europa è già iniziata la corsa alle segnalazioni che riguardano casi di violazioni dei dati personali. Così anche in Italia, dove dal 25 maggio - giorno zero per l’applicazione del Gdpr - a oggi, sono almeno un milione i cittadini i cui dati sono stati persi, modificati o divulgati senza autorizzazione. Ma la cifra, che fa riferimento solo alla metà delle 305 notificazioni ricevute dall’ufficio del Garante per la protezione dei dati, Antonello Soro, è ampiamente sottostimata. Infatti non c’è obbligo da parte dei titolari di un trattamento di dati di informare l’Autorità sulla quantità di profili coinvolti. Informazione che in alcuni casi loro stessi non sono in grado di conoscere.

È entrato in vigore il 19 settembre 2018 il Dlgs 101 del 10 agosto 2018, di armonizzazione della legislazione italiana con le regole del regolamento Ue 2016/679, già operativo dal 25 maggio 2018. I principali adempimenti in materia di privacy sono già in vigore da quest'ultima data e in particolare l'obbligo di rilasciare ai lavoratori interessati la prescritta informazione sulle finalità e modalità del trattamento e sui diritti di accesso degli interessati. Il D.Lgs. n. 101/2018 modifica e integra il cosiddetto codice della privacy contenuto nel D.Lgs. 196/2003 che, come confermato anche dallo stesso Garante, resta in vigore a fianco del regolamento europeo.

Il Garante per la privacy italiano e le altre Autorità europee, riunite a Bruxelles nel Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), hanno appena concluso la terza riunione plenaria nel corso della quale sono state discusse varie problematiche relative all’applicazione del nuovo Regolamento UE 2016/679 in materia di protezione dei dati personali (GDPR).

Scatta il reato di pornografia minorile per chi induce con minacce l’ex fidanzata minorenne a farsi selfie erotici per poi inviarli ad un amico su Facebook. Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 39039 depositata lo scorso 28 agosto che stringe le maglie sul cosiddetto sexting, condannando il responsabile a tre anni di reclusione e al pagamento di 18mila euro di multa.

E' partito il "Privacy Sweep 2018", un´indagine a carattere internazionale dedicata quest´anno al principio di responsabilizzazione (accountability), introdotto anche in Europa dal Regolamento Ue. L'iniziativa è coordinata dalla Global Privacy Enforcement Network (GPEN) - la rete internazionale nata per rafforzare la cooperazione tra le Autorità della privacy di diversi Paesi - e prenderà in esame le misure che titolari o responsabili del trattamento hanno adottato per garantire e dimostrare il rispetto delle norme e degli standard in materia di protezione dei dati.

Sabato, 22 Settembre 2018 17:58

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