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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Una legge può obbligare gli intermediari di servizi immobiliari a conservare i dati sulle transazioni turistiche e a trasmetterli all’amministrazione finanziaria. Il principio è stato affermato ieri dalla Corte di Giustizia Ue (causa C-674/20).

Massiccia fuga di informazioni sensibili dagli archivi dell’Usl 6 Euganea. Nei giorni scorsi sono stati infatti migliaia i padovani che si sono visti recapitare le lettere di esenzione che in realtà erano destinate ad altri pazienti del servizio sanitario dell’Euganea.

Ultima edizione prima della pausa estiva del Master per Esperto Privacy promosso da Federprivacy e valido ai fini della certificazione di Privacy Officer e Consulente della Privacy rilasciata da TÜV Italia. Le lezioni inizieranno il 28 giugno e termineranno il 30 luglio 2022 con l’esame finale.

Il 66% delle aziende sono state colpite da un attacco ransomware nell'ultimo anno. Lo evidenzia il nuovo rapporto “State of Ransomware 2022” realizzato a cura di Sophos. Quintuplicato rispetto allo scorso anno il riscatto medio pagato per recuperare i dati, che si attesta sui 812.360 dollari, e il 46% delle aziende i cui dati sono stati criptati a seguito dell’attacco ha deciso di pagare il riscatto.

Gli incroci di dati ai fini della lotta all'evasione passano attraverso la pseudonimizzazione. È attraverso questa procedura che l'amministrazione finanziaria può effettuare le attività di elaborazione e di analisi del rischio tutelando, al tempo stesso, la riservatezza dei contribuenti interessati. Nelle attività di contrasto all'evasione fiscale, che costituiscono uno dei capisaldi del PNRR, non potrà essere utilizzata invece la procedura di anonimizzazione dei dati perché non permetterebbe di individuare i contribuenti nei cui confronti avviare le attività di controllo e di stimolo dell'adempimento spontaneo.

Stop al pubblico dipendente «hater»: anche se posta sul suo account social privato, non può ledere l'immagine della pubblica amministrazione. Stop, dunque, al caricamento di testi, immagini e meme o qualsiasi altro contenuto elettronico che violi i doveri deontologici del dipendente della pubblica amministrazione. È questo l'effetto dell'articolo 4 del decreto-legge, approvato dal consiglio dei ministri del 13 aprile 2022, recante ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il rischio di un data breach è sempre dietro l'angolo ed evitarlo non è sempre semplice. Il modo migliore per ridurre il rischio di violazione dei dati è quello di avere una profonda conoscenza della struttura e dell'organizzazione aziendale e ciò non riguarda solo l'infrastruttura informatica, ma anche il personale e l'organizzazione dei processi interni. In particolare è necessario avere una profonda conoscenza del percorso che compiono i dati, dalla loro assunzione alla loro conservazione e allo smaltimento.

Il Garante per la protezione dei dati personali e l’Università di Firenze collaboreranno per sviluppare attività di formazione, informazione e divulgazione sul tema della protezione dei dati e dell’educazione digitale.  La partnership è stata formalizzata venerdì 22 aprile 2022 con la firma di un protocollo di intesa tra le due Istituzioni, a margine del convegno "Intelligenza Artificiale e Smart cities. Sfide e opportunità", al quale hanno preso parte, tra gli altri, la Rettrice dell’Ateneo, Alessandra Petrucci, il Presidente del Garante per la privacy Pasquale Stanzione (in collegamento video) e la vice Presidente del Garante Ginevra Cerrina Feroni.

Quasi mezzo milione di pazienti avevano visto svanire in un attimo tutte le speranze di mantenere la privacy sul proprio stato di salute con le proprie informazioni mediche che erano state diffuse su internet, tra cui dati particolarmente delicati su sieropositivà Hiv, tumori, malattie genetiche, gravidanze, e anche trattamenti farmacologici e dati genetici, in un massivo data breach che aveva coinvolto la Dedalus nel febbraio 2021. A distanza di circa un anno, arriva una sanzione da 1,5 milioni di euro per la nota società informatica che è il principale fornitore di software sanitari e diagnostici in Europa e uno dei maggiori nel mondo.

La continua sofisticazione delle tecnologie informatiche, legate anche all'intelligenza artificiale, oltre a portare indiscussi vantaggi per la società, implica inevitabilmente l'aumento di rischi legati alla cybersicurezza dell'ICT (Information and communications technology). Sono infatti sempre più numerose le azioni di malintenzionati che mettono in atto attività malevoli per varie finalità illecite. Naturalmente questo trend ha forti impatti sul versante della protezione dei dati personali.

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