Matteo Alessandro Pagani
Avvocato, Socio Fondatore PLS Legal, Delegato Federprivacy nell'area metropolitana di Milano - Web: www.plslegal.eu
La pandemia rallenterà l'espansione della lista dei paesi considerati ‘adeguati’?
L’articolo 45 del Gdpr stabilisce la possibilità di trasferire i dati personali in un paese extra UE e SEE se e quando il paese in questione riceve il nulla osta da parte della Commissione Europea tramite una “Decisione di Adeguatezza”. Al momento, come si può constatare sul sito ufficiale della Commissione Europea, vi sono solo dodici paesi la cui disciplina in ambito privacy è stata considerata equiparabile, rispetto agli standard di protezione, a quella Europea. A questi si aggiunge la Corea del Sud, al momento al vaglio della Commissione.
Legittimo interesse nell’ambito del marketing diretto, necessario tenere alto il livello di attenzione
La gestione del marketing e la salvaguardia dei dati personali, questione irrisolta? Il Codice Privacy prima e il Gdpr, poi, non hanno risolto l’annosa questione relativa al trattamento dei dati per finalità di marketing. I coni di ombra derivati dalle più disparate interpretazioni hanno favorito un clima di incertezza in coloro che trattano dati per finalità di marketing diretto. Una delle principali indecisioni è l’individuazione di una corretta base giuridica che legittimi il trattamento di dati personali dell’Interessato che verrà contattato.
Dati particolari inferiti e tutela dell’interessato
Uno dei rischi a cui la versione 1.0 delle linee guida n. 8/2020 (in consultazione) dell’EDPB, sul targeting degli utenti dei social media, è rappresentato dal non corretto utilizzo dei dati inferiti. Si premette come i dati inferiti siano il risultato della combinazione tra i dati forniti dall’utente del social media e i dati che quest’ultimo acquisisce da terze parti, sempre con riferimento al medesimo interessato.
Didattica digitale, serve anche la cultura della privacy come quotidianità
La pandemia di Covid19 ha portato ad una digitalizzazione, forzata e massiva, dell’istruzione sia pubblica che privata. Un processo che, (in una fase non emergenziale) avrebbe richiesto almeno una decina di anni, è stato portato a compimento in circa tre mesi. Questo ha imposto ad una generazione di insegnanti, che sarebbe dovuta andare in pensione nei prossimi anni, l’utilizzo di strumenti e tecniche complesse rispetto alla consolidata gestione della didattica. Al fisiologico smarrimento iniziale sono seguite decine di corsi di alfabetizzazione digitale rivolti al corpo docente e amministrativo del sistema scolastico. Così facendo si è avviata, forse per la prima volta, una imponente azione di sensibilizzazione all’impiego di strumenti informatici.