ARGOMENTO:

In assenza delle "specifiche modalità definite con decreto del Presidente del Consiglio.." resta comunque l'obbligo del responsabile della struttura di "assicurare" il rispetto dell'obbligo vaccinale per i soggetti non sanitari che svolgono attività della stessa di cui al comma 3 del art 4 bis del DL 01.04.2021 n. 44 . La norma è posta a tutela della vita delle persone fragili ospitate all'interno delle suddette strutture nel contesto di un'attività di pubblico servizio .
Com'è noto il green pass non rivela in modo assoluto lo staus di vaccinato , dunque , fatte le opportune valutazioni dei rischi e bilanciamenti, dovrà richiedere questa informazione dal soggetto ( interno ) rilasciando idonea informativa che richiami l'interesse pubblico e la gestione di servizi sanitari

stante che ad oggi 20 ottobre non mi risulta emesso i l DPCM attuativo del controllo vaccinale, si sente di consigliare a tutte le organizzazioni che espletano l'attività presso strutture socio-assistenziali di non applicare quanto previsto dall'art. 4 bis?
grazie

Come ho scritto nell'articolo/nota pubblicato dalla Associazione la scorsa settimana sul d.l. 127, sul piano giuridico formale si è in attesa del dpcm previsto dall'ultimo periodo del comma 5 dell'art. 3 (per i datori privati; mentre per i pubblici delle linee guida - dal contenuto più ampio del dpcm come si evince dall'art. 1, comma 5, penultimo periodo - girano in bozza, dunque e comunque in attesa della ufficializzazione di un testo).
Senonché le regole per le verifiche sui certificati verdi le aveva/ha già dettate l'art. 13 del dpcm 17 giugno 2021. Cioè, a ben vedere, le regole ci sarebbero, anzi ci sono già.
Non è possibile qui non rilevare perlomeno la pessima qualità, il degrado oggettivo della filosofia e della tecnica che sovrintendono alla produzione di norme.

grazie,
quindi, secondo la sua esperienza, con la stessa logica se entro il 15 non esce il DPCM previsto dall'articolo 3 del DL 127 non è applicabile neanche il controllo della certificazione verde? ad oggi sono uscite delle linee guida per la PA, ma non un DPCM

In base al comma 3 dell'art. 4-bis del d.l. 44/2021 (art. 4-bis introdotto dall'art. 2-bis del d.l. 111/2021 convertito, con modificazioni, nella l. 133/2021) convertito, con modificazioni, dalla legge 76/2021, un dpcm è appunto chiamato a disciplinare le verifiche di datori di lavoro e responsabili di strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie concernenti l'assolvimento da parte dei rispettivi lavoratori dell'obbligo vaccinale. Verifiche da tenersi per il periodo dal 10 ottobre al 31 dicembre 2021. Senonché ad oggi, per l'appunto 10 ottobre 2021, il dpcm ancora non è stato adottato (come si può constatare consultando la Gazzetta Ufficiale, l'ultima in ordine di pubblicazione è la n. 242 del 09.10.2021) e questo significa che al momento la disposizione in oggetto è inapplicabile.

il 10 ottobre diviene operativo il testo del decreto-legge 6 agosto 2021, n. 111 che all'art. 2 bis che ricalca in toto quello abrogato del DL 122/21: “Sono tenuti ad assicurare il rispetto dell’obbligo vaccinale i responsabili delle strutture e i datori di lavori dei soggetti che a qualunque titolo svolgono attività lavorativa sulla base di contratti esterni. Le modalità di verifica dell’adempimento dell’obbligo saranno definite con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato di concerto con il Ministro della salute, sentito il Garante per la protezione dei dati personali. “
Esiste questo decreto con le modalità di controllo della vaccinazione nelle strutture residenziali, socio-sanitarie o ci sono linee guida che non prevedano l’uso di un Medico competente ai sensi del DL 81/08 per le aziende di servizi che non sono tenute per numerosità ad averlo? e come deve dimostrare il controllo un datore di lavoro che presta servizi in varie strutture?