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Recepimento della Direttiva UE 2019/2161: un freno alle recensioni online fasulle o pilotate

Recepimento della Direttiva UE 2019/2161: un freno alle recensioni online fasulle o pilotate

Alt alle recensioni on line fasulle o pilotate di prodotti o servizi e filtri ad hoc per stanare quelle false che cercano di intrufolarsi tra quelle genuine; alla luce del sole le pubblicità nei risultati di ricerca in rete e piena trasparenza pre-contrattuale sui contenuti e servizi digitali quanto a garanzie, assistenza, compatibilità ed interoperabilità. Sono i tratti più significativi della miniriforma del codice del consumo (dlgs 206/2005) dovuta al decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2019/2161, approvato in via definitiva dal consiglio dei ministri il 23 febbraio 2023.

Il punto sui sistemi automatizzati in contesti lavorativi in base alle indicazioni del Garante della Privacy

Il punto sui sistemi automatizzati in contesti lavorativi in base alle indicazioni del Garante della Privacy

Informative privacy “congiunte”, alto livello di attenzione e rigorose garanzie a tutela dei lavoratori. Sono solo alcune delle indicazioni fornite dal Garante privacy sui nuovi obblighi informativi e sulle modalità di utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati inseriti in contesti lavorativi. Le prime indicazioni, diffuse a fine gennaio scorso e inviate dal Garante per la protezione dei dati personali al ministero del Lavoro e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, si sono rese necessarie a seguito di numerosi quesiti posti da imprese e Pa, che si sono trovate a dover applicare le nuove disposizioni previste dal decreto Trasparenza (Dlgs 104/2002) nel pieno dell’agosto scorso.

Intercettazioni: utilizzo dei trojan esteso ai reati 'in continuazione' prima del 31 agosto 2020

Intercettazioni: utilizzo dei trojan esteso ai reati 'in continuazione' prima del 31 agosto 2020

Intercettazioni ambientali estese anche ai fatti reato espressione di un diverso disegno criminoso. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 10704, con riferimento alla disciplina previgente, rigettando il ricorso di un uomo agli arresti domiciliari, in via cautelare, con l'imputazione di scambio elettorale politico mafioso con un esponente del clan dei "barcellonesi" anch'egli agli arresti domiciliari e soggetto ad intercettazioni a mezzo trojan.

Soft spam: sì all'invio di proposte senza consenso ma solo tramite email a chi è già cliente

Soft spam: sì all'invio di proposte senza consenso ma solo tramite email a chi è già cliente

Soft spam, senza consenso, ma solo per le e-mail. La normativa Ue sul marketing elettronico, risalente al lontano 2002, ammette l'invio di proposte commerciali, senza consenso, a chi è già cliente, limitatamente a prodotti analoghi, ma solo se si usa la posta elettronica. Per tutti gli altri mezzi di comunicazione elettronica, ci vuole il consenso preventivo. La regola, introdotta oltre venti anni fa, continua ad essere vigente così come è stata varata.

GDPR, a 5 anni di distanza mancano ancora codici di condotta, decreti, regole deontologiche, e linee guida

GDPR, a 5 anni di distanza mancano ancora codici di condotta, decreti, regole deontologiche, e linee guida

Privacy in sala d'attesa. Sono almeno 16 le aree di intervento per le quali il Gdpr (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679) e il codice della privacy (dlgs n. 196/2003) chiedono discipline di dettaglio. Si va dalla sanità agli enti pubblici, dalle piccole e medie imprese ai datori di lavoro, dai dati giudiziari alla biometria. Mancano codici di condotta, un paio di regolamenti e altrettanti decreti, regole deontologiche, linee guida e misure di garanzia. Quando si parla di dettaglio non ci si riferisce ad aspetti marginali, ma si intendono aspetti sostanziali a fronte delle formule generali del Gdpr.

Diritto all’oblio: vecchie notizie da cancellare dal web solo su richiesta

Diritto all’oblio: vecchie notizie da cancellare dal web solo su richiesta

Il gestore di un sito web non è tenuto a provvedere, a seconda dei casi, alla cancellazione, alla deindicizzazione o all’aggiornamento di un articolo di stampa, a suo tempo legittimamente pubblicato, anche se relativo a fatti risalenti nel tempo, se non c’è un’esplicita richiesta. Solo su domanda dell’interessato scatta per il gestore l’obbligo di provvedere «senza indugio». La Cassazione respinge la pretesa del ricorrente di essere risarcito dall’Agenzia di stampa Adnkronos, per aver violato il suo diritto all’oblio, lasciando sul sito la notizia del suo arresto per reati di droga. Informazione che la fidanzata aveva trovato consultando il motore di ricerca Google.

Il presidente di Federprivacy a Rai Parlamento

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