Roberto Baldoni si è dimesso da direttore dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza
Roberto Baldoni si è dimesso dall'incarico di direttore dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza (ACN), che svolgeva da quando l’agenzia venne creata nel 2021. Baldoni non ha parlato apertamente delle ragioni per cui si è dimesso, ma i giornali hanno raccontato di alcune divergenze tra lui e il governo in carica, e di una tensione crescente che avrebbe portato alle dimissioni.
(Nella foto: Roberto Baldoni, Direttore dell'dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza dal 2021 al 6 marzo 2023)
L’ACN si occupa di mantenere e rafforzare la sicurezza digitale del paese. Era stata creata anche a fronte dell’aumento dei reati informatici contro istituzioni e aziende degli ultimi anni, in Italia come in altri paesi. Baldoni era stato nominato dall’allora presidente del Consiglio Mario Draghi.
Lo scorso anno, il Direttore generale dell’ACN Roberto Baldoni aveva firmato anche un protocollo d’intesa con il Garante della privacy per stabilire una cooperazione tra le due istituzioni per il miglior esercizio delle rispettive competenze, promuovendo iniziative congiunte nel campo della cybersicurezza nazionale e della protezione dei dati personali.
Dal 2002 Baldoni è professore ordinario di Informatica all’Università “La Sapienza” di Roma, dove nel 2011 ha fondato il primo centro di ricerca in Italia dedicato alla cyber intelligence e alla sicurezza informatica, che ha diretto fino al 2017. Nel 2014 Baldoni ha inoltre fondato il Laboratorio Nazionale di Cybersecurity, con cui nel tempo hanno collaborato 45 atenei italiani. Dal 2017 all’agosto del 2021 era stato vicedirettore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo che sovrintende e coordina i servizi segreti italiani. Nel corso degli anni Baldoni ha collaborato anche con l’Unione Europea e con la NATO, sempre per questioni di cybersicurezza.
Il nuovo direttore generale, rappresentante dell'Agenzia che ne definisce gli indirizzi e ne coordina l'attività, dovrà adesso essere nominato dal Presidente del Consiglio, di cui è diretto referente, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.