La Commissione Europea vieta TikTok sui dispositivi mobili dei propri dipendenti
La Commissione europea ha chiesto ai dipendenti di disinstallare l'applicazione del social network cinese TikTok dai loro smartphone ed altri dispositivi di lavoro entro e non oltre il 15 marzo 2023. Lo ha affermato il portavoce della Commissione specificando che la sospensione mira a proteggere i dati dell'istituzione.
La richiesta di disinstallare TikTok dai cellulari dei dipendenti è legata alla necessità di proteggere i dati della Commissione e aumentare la sua sicurezza informatica.
A una una domanda sui motivi della decisione di chiedere ai propri dipendenti di disinstallare l'app di Tik Tok, il commissario Ue al Mercato interno Thierry Breton, ha infatti risposto: "La Commissione europea è un'istituzione e ha fin dall'inizio del mandato un'attenzione molto forte alla cybersicurezza per proteggere i nostri colleghi e, naturalmente, tutti coloro che lavorano qui nella Commissione, ed è a questo proposito che a volte prendiamo alcune decisioni. E questa decisione è stata presa per assicurarsi che nel contesto che abbiamo oggi dove vediamo molta attività nella cybersicurezza.Siamo estremamente attenti a proteggere i nostri dati”."
Tik Tok è un’app molto popolare tra i giovani che è sviluppata dalla società cinese ByteDance, e conta oggi oltre un miliardo di utenti nel mondo. Di recente, Federprivacy aveva evidenziato le principali criticità in materia di privacy e cybersecurity, tra cui i rischi per i diritti umani e libertà d’espressione, le misure di sicurezza dei dati, il tracciamento online degli utenti, le numerose autorizzazioni di accesso che richiede l'app quando di installa su uno smartphone o altro device, e il trasferimento di dati in varie nazioni del mondo che non sono considerate sicure per la protezione dei dati personali.
Non è la prima volta che TikTok finisce nel mirino delle istituzioni, infatti scorso 29 dicembre il presidente Joe Biden ne aveva bandito l’uso da tutti i cellulari in uso ai dipendenti federali. Anche in Italia, nel luglio 2022 il Garante della Privacy aveva adottato un provvedimento d'urgenza nei confronti della ByteDance con cui aveva avvertito la piattaforma che è illecito utilizzare dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare ad essi pubblicità personalizzata senza un loro esplicito consenso.