Attacco hacker a Rousseau: online i nomi di donatori
Doveva essere la prima votazione online dopo l’estate e dopo l’entrata in vigore del Gdpr, il nuovo regolamento sulla protezione dei dati, più severo del precedente. Ma per Rousseau, la piattaforma digitale M5S gestita dall’omonima associazione presieduta da Davide Casaleggio, è stato un giorno da dimenticare.
Perché a poche ore dal voto di ieri, durante la notte, si è ripalesato l’hacker r0gue_0. Che con due tweet ha dimostrato di essere riuscito di nuovo a violare la piattaforma, già sorvegliata speciale dal Garante della privacy che lo scorso marzo ha comminato una multa di 32mila euro.
Come ricostruito dal debunker David Puente, l’hacker ha avuto accesso a una lista di sette donazioni effettuate a favore di Rousseau, con nomi, cognomi, email e importi in chiaro.
Alcuni dei donatori hanno confermato. Uno, invece, scovato da Nicola Biondo e Marco Canestrari (l’ex responsabile comunicazione M5S alla Camera e l’ex dipendente della Casaleggio Associati, autori del libro “Supernova” sul Movimento) ha dichiarato di non aver mai effettuato donazioni né di essersi mai iscritto. L’ennesima breccia riapre il dibattito sui livelli di sicurezza che Rousseau garantisce ai suoi iscritti.
Ancora fermi a quota 130mila, nonostante Casaleggio jr avesse dichiarato di voler arrivare a un milione entro fine anno. La vecchia procedura avviata dal Garante è ancora aperta (è stata concessa una proroga al 30 settembre per dimostrare di aver centrato gli obiettivi di sicurezza), ma il rischio di una nuova indagine è concreto.
Fonte: Il Sole 24 Ore del 7 settembre 2018