NEWS

Allarme sociale sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: dobbiamo crederci?

Allarme sociale sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale: dobbiamo crederci?

Prima una lettera aperta pubblicata dal Future of Life Institute, dove un nutrito gruppo di studiosi e ricercatori incluso Elon Musk hanno chiesto uno stop di almeno sei mesi nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT, poi l’intervento della nostra Autorità Garante per la protezione dei dati personali che fa da apripista ad altri interventi dei garanti europei contro ChatGPT in tema di violazione della privacy, adesso la più recente lettera di coloro che sono stati ritenuti padrini dell'intelligenza artificiale, i quali ritengono che addirittura l’IA potrebbe portare all’estinzione dell’umanità.

Intelligenza Artificiale, necessario riflettere sulla natura delle decisioni algoritmiche affinché siano a vantaggio dell’uomo e non gli si ritorcano contro

Intelligenza Artificiale, necessario riflettere sulla natura delle decisioni algoritmiche affinché siano a vantaggio dell’uomo e non gli si ritorcano contro

È questa l’epoca in cui, grazie alla disponibilità di dati e alla crescente capacità computazionale delle macchine, gli algoritmi possono sostituirsi efficacemente alla tipica capacità dell’uomo: decidere. Ed è questa l’epoca in cui ai regolatori di tutto il mondo spetta il delicato compito di disciplinarne l’impiego, in modo che queste decisioni siano a vantaggio dell’uomo e non gli si ritorcano contro.

Oblio oncologico, una battaglia di civiltà che non si può perdere

Oblio oncologico, una battaglia di civiltà che non si può perdere

Un milione di persone, per i medici, ce l’hanno fatta: hanno sconfitto un tumore, stanno bene, possono – ma purtroppo sono costretto a scrivere potrebbero – tornare a vivere come tutti gli altri. Eppure glielo impediamo. Glielo impediscono i mercati, glielo impedisce la società sbagliata nella quale viviamo, glielo impedisce l’inciviltà delle regole del profitto che ha la meglio sulla civiltà dei diritti.

Attacco hacker al servizio sanitario pubblico, e se i cybercriminali ricattassero i pazienti anzichè la ASL?

Attacco hacker al servizio sanitario pubblico, e se i cybercriminali ricattassero i pazienti anzichè la ASL?

A seguito del massiccio attacco informatico scagliato contro la ASL 1 Abruzzo in cui sono stati sottratti 522 gigabyte di informazioni sensibili dei pazienti delle province di Avezzano, Sulmona, e L’Aquila, il gruppo hacker Monti ha reso disponibile nel Dark Web una mole di 386 gigabyte di dati trafugati, comprendenti ogni genere di dettaglio sulle patologie dei pazienti, tra cui anche referti oncologici e sulla sieropositività all’HIV, oltre a dati su neonati, documenti legali, dati personali dei dipendenti, e anche i backup del sistema.

La sfida della privacy by design e by default

La sfida della privacy by design e by default

Già alla lettura delle prime bozze del nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), due questioni avevano da subito attratto la mia attenzione e fatto sorgere diverse criticità. La prima riguarda l’art.13, par. 2, a), “nel momento in cui i dati personali sono ottenuti, il titolare del trattamento fornisce all'interessato la seguente informazione: il periodo di conservazione dei dati personali oppure, se non è possibile, i criteri utilizzati per determinare tale periodo”.

La privacy come diritto fondamentale nell’era dell’Intelligenza Artificiale guardando anche oltre il GDPR

La privacy come diritto fondamentale nell’era dell’Intelligenza Artificiale guardando anche oltre il GDPR

In Italia e in Europa il tema del rapporto tra il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali e i sistemi che offrono servizi basati sull’Intelligenza Artificiale è esploso in modo fragoroso con la vicenda legata ai provvedimenti del Garante italiano relativi a ChatGPT e alle violazioni ravvisate dal Provvedimento del 30 marzo 2023, essenzialmente nella carenza di adeguata informativa agli utenti del servizio circa l’uso e il trattamento di dati personali dell’utente o di terzi e circa le modalità di accesso a tali dati, nonché alla possibilità di esercitare l’eventuale diritto di rettifica o di richiesta di cancellazione ove ricorrano le ipotesi previste a tali fini dal GDPR.

Privacy e Lavoro nell'era degli algoritmi

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy