Svizzera a tappe forzate per adeguarsi alla privacy europea
Tappe forzate per adeguare la normativa nazionale svizzera sulla tutela dei dati personali a quella europea. Secondo quanto recentemente scritto sul sito dell'Incaricato Federale della Protezione dei Dati e della trasparenza, lo scorso mese di dicembre il Consiglio degli stati della Confederazione elvetica ha terminato la consultazione sulla nuova legge svizzera sulla protezione dei dati (Lpd) per allinearla alla normativa sulla protezione dei dati personali emanata dall'Unione europea (nota come Gdpr) e alle leggi privacy internazionali.
Il Consiglio ha adottato e accettato in ampia misura i miglioramenti proposti dalla Commissione governativa rispetto alla versione proposta dal Consiglio nazionale. Entro la prossima primavera, ci si attende l'approvazione definitiva della legge che si applicherà in Svizzera a partire dal 2021.
La nuova legge è destinata ad incidere in modo significativo su compiti e responsabilità del Data protection officer (Dpo), figura di riferimento quando si parla di tutela dei dati personali nelle aziende, in specie se trattasi di banche e di intermediari dai quali, il risparmiatore (anche italiano), si attende la massima attenzione sul tema privacy dei dati.
Il Dpo è definito dalla nuova legge svizzera quale consulente per la protezione dei dati e la sua nomina sarà facoltativa nel settore privato.
Esso fungerà da interlocutore per gli interessati, ovvero dei soggetti i cui dati vengono trattati (per es. i detentori di un conto in banca) come pure per le autorità competenti in Svizzera per la protezione dei dati.