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Body cam sui treni: sì, ma nel rispetto di chi è filmato
Una società di trasporto pubblico ferroviario potrà dotare di body cam (videocamere indossabili) gli addetti alla sicurezza e i capitreno per contrastare e prevenire aggressioni furti e atti vandalici, in aumento negli ultimi anni. Ma dovrà adottare precise misure a tutela della riservatezza delle persone riprese. Per dare il suo via libera al progetto sperimentale, il Garante privacy ha considerato l’impossibilità tecnica di installare telecamere a bordo dei treni di più vecchia costruzione, le specifiche finalità di sicurezza anche dei numerosi utenti del servizio e le finalità di tutela dei beni aziendali.
Body cam: ok dal Garante Privacy, ma no al riconoscimento facciale
Con due distinti pareri [doc. web 9690691 e n. 9690902] il Garante per la privacy ha dato via libera al Ministero dell’interno - Dipartimento della pubblica sicurezza e al Comando generale dell’Arma dei Carabinieri all’uso delle body cam per documentare situazioni critiche di ordine pubblico in occasione di eventi o manifestazioni. Le due Forze di Polizia dovranno comunque recepire alcune indicazioni dell’Autorità relative all’implementazione delle misure di sicurezza e al tracciamento degli accessi ai dati per rendere i trattamenti pienamente conformi alla normativa sulla protezione dei dati personali trattati a fini di prevenzione e accertamento dei reati (Decreto legislativo n. 51/2018).
Garante Privacy: ok alle bodycam per le operazioni critiche della polizia
La polizia potrà utilizzare le telecamere indossabili in caso di operazioni critiche con conservazione dei dati allungata a sei mesi. Ma con la massima costante attenzione al corretto trattamento dei dati personali ed in particolare al perimetro della sicurezza informatica e senza fare mai ricorso al riconoscimento facciale. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali con il provvedimento n. 290 del 22 luglio 2021.
Le bodycam della polizia attivate solo se ci sono disordini
Polizia e carabinieri ora possono essere chiamati a svolgere servizi di ordine pubblico muniti di videocamere individuali in grado di immortalare le criticità operative. Ma i singoli dispositivi potranno essere attivati solo in caso di necessità prestando la massima attenzione al rispetto del corretto trattamento dei dati personali. Lo ha chiarito il Ministero dell'interno con la circolare del 18 gennaio 2022.
Meglio regolare bene l'uso delle bodycam in dotazione alla polizia locale
Meglio regolare bene l'uso delle bodycam in dotazione alla polizia locale senza confonderle con le tradizionali telecamere installate per la tutela della sicurezza urbana. E predisporre una valutazione di impatto ad hoc con un disciplinare dettagliato. Lo ha chiarito il Garante con l'inedito parere n. 238958/2023 rilasciato ad un comune.
Ok ai poliziotti con le bodycam, ma serve coordinamento con le norme sulla protezione dei dati personali
Ok alle bodycam per le forze di polizia. Ma bisogna rispettare la privacy. Il disegno di legge (atto n. 1660), recante disposizioni in materia di sicurezza pubblica prevede una norma generale che autorizza la dotazione di videocamere indossabili per carabinieri, polizia, guardia di finanza, polizia penitenziaria e polizia municipale.
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Ok alle body cam, ma ci vuole un regolamento aziendale interno
Per le body cam ci vuole un regolamento aziendale interno. I dispositivi indossabili non sono tabù per la privacy, ma le aziende devono dotarsi di un disciplinare interno e prevedere le garanzie per chi è ripreso e per i lavoratori. Il provvedimento del Garante della privacy n. 362 del 22 maggio 2018 studia le body cam in relazione alle norme del Codice della privacy, con alcune considerazioni «ponte» rispetto al regolamento europeo sulla privacy (n. 2016/679), operativo dal 25 maggio 2018.
Polizia locale: bodycam di servizio attivate durante il consiglio comunale solo nel rispetto delle regole sulla privacy
Anche se il sindaco prevede un consiglio comunale tumultuoso non è scontato che la polizia locale possa partecipare all'evento attivando la bodycam di servizio. In particolare se il comune non ha preventivamente regolato tutto l'impianto di videosorveglianza effettuando anche una preventiva valutazione di impatto privacy. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali con l'ordinanza ingiunzione dell'11 novembre 2021.