Francia: multa di 3 milioni di euro alla società di videogiochi che tracciava gli utenti anche quando negavano il consenso
Quando gli utenti scaricavano i videogiochi sul loro dispositivo elettronico veniva richiesto loro il consenso a profilarli, ma anche se rifiutavano venivano di fatto ugualmente tracciati online. Per questo l’Autorità per la privacy ha inflitto una maxi sanzione allo sviluppatore.
È accaduto in Francia, dove la CNIL (Commission Nationale de l'Informatique et des Libertés) tra il 2021 e il 2022 aveva condotto un’indagine sull’editore di giochi per smartphone “voodoo.io” effettuando diversi controlli su varie app mobili di intrattenimento che lo sviluppatore aveva pubblicato e che aveva reso disponibili con sistema operativo iOS, come il videogioco d’azione Helix Jump rivolto a utenti dai 12 anni in su che conta oltre 100 milioni di download in tutto il mondo.
Durante i suoi controlli, il garante francese aveva notato che quando un utente effettuava il download dei giochi ed esprimeva il suo rifiuto ad essere oggetto di tracciamento pubblicitario, compariva sullo schermo una finestra in cui veniva comunicato che il sistema di profilazione era stato disattivato e che sarebbero stati visualizzati solo annunci pubblicitari non personalizzati, ma in realtà la società VOODOO leggeva comunque l'identificatore tecnico “IDFV” (acronimo di “Identifier for Vendors”) associato allo stesso utente ed elaborava sempre e comunque le informazioni relative alle sue abitudini di navigazione per proporre pubblicità mirata, quindi senza alcun consenso ed in contrasto con quanto veniva dichiarato nell’informativa privacy che veniva visualizzata nella schermata del dispositivo elettronico.
Avendo preso atto della pratica illecita della VOODOO, a conclusione delle proprie indagini la CNIL stabiliva che la società di videogiochi aveva violato l’art. 82 della legge sulla protezione dei dati francese, e il 29 dicembre 2022 infliggeva a VOODOO una multa da 3 milioni di euro per aver utilizzato l’ID tecnico per finalità pubblicitaria contro la volontà espressa dagli utenti.
Oltre alla sanzione amministrativa, il comitato ristretto dell’autorità francese ha adottato anche un'ingiunzione affinché la società si adegui entro un termine di 3 mesi alla normativa sulla privacy francese utilizzando l’identificatore “IDFV” per fini pubblicitari solo ed esclusivamente nel caso abbia ottenuto il consenso esplicito dell'utente, altrimenti la società sarà tenuta al pagamento di una penale di 20.000 euro per ogni giorno di ritardo.