Messico: presentato un controverso disegno di legge costituzionale per sopprimere l'authority per la privacy
Uno dei principali rappresentanti dell’Illuminismo è stato il francese Montesquieu, considerato il teorico del principio della separazione dei poteri – quelli legislativo, esecutivo e giudiziario – per garantire il rispetto della legalità e contrastare fenomeni di abuso di potere e corruzione. Tale principio - analizzato nella sua opera “De l’Esprit des Loix” (1748) – costituisce un tassello base delle nostre democrazie e che occorre difendere.
Se nel ‘700 era anzitempo ipotizzarle, si sono poi affermate le Authority indipendenti, svincolate da qualsiasi legame con l'apparato del governo centrale, che ne possano condizionare il loro operato, con funzioni regolatorie e di tutela di interessi di primario rilievo anche di livello costituzionale.
La nascita delle Autorità indipendenti, contrassegna sul piano storico e sociale, il passaggio da un modello amministrativo centralizzato ad uno policentrico e pluralistico.
Un esempio rilevante sono le Autorità garanti per la protezione dei dati personali. Basti far mente alle recenti osservazioni di Guido Scorza sulla privacy come” ultimo baluardo delle libertà individuali e della nostra democrazia”.
Se così è, preoccupante risulta l’iter in atto in Messico per l’approvazione un controverso disegno di legge costituzionale teso a sopprimere sette Authority fra cui l’Instituto Nacional de Transparencia, Acceso a la Información y Protección de Datos Personales (INAI), le cui funzioni – che assemblano parte delle funzioni in Italia di pertinenza dell’ANAC e quelle del Garante privacy – verrebbero distribuite agli altri poteri dello Stato.
Secondo quanto riferito dalla stampa, gli obiettivi prioritari sarebbero costituiti da esigenze della finanza pubblica e dalla lotta alla corruzione.
E’ discutibile che la scelta radicale di eliminare le agenzie, ma limitiamoci qui solo all’INAI, sia l’opzione migliore: su ciò chiunque si interessi e operi nel campo della privacy può percepire il rischio di una tale scelta che fa venire meno un presidio autonomo a un diritto protetto dall’ art. 16 della Constitución Política de los Estados Unidos Mexicanos della Carta messicana.
L’iter di promulgazione delle leggi costituzionali, secondo l’art. 135 della Carta costituzionale messicana, prevede che dopo l’approvazione del disegno di legge da parte di una maggioranza qualificata delle due Camere – passaggio completato nei giorni scorsi - occorra poi l’approvazione da parte della maggioranza delle legislature degli Stati messicani e della Città del Messico. L’esigenza di una legge costituzionale per sopprimere l’INAI deriva dal fatto che una tale entità è sancita dall’attuale art. 6 della Costituzione del Messico.
I giochi non sono ancora conclusi, ma il mettere in discussione una Autorità garante per la privacy è un vulnus e un preoccupante precedente. Se la modifica costituzionale dovesse essere approvata, occorrerà comunque poi vedere come la privacy verrà tutelata, auspicando comunque che l’interazione fra i tre poteri riesca comunque a preservare un adeguato livello di protezione.
È da seguire quindi con attenzione il prosieguo della vicenda messicana (sarà un interessante caso di studio) nella convinzione che in Italia e in UE qualcosa del genere non può e non dovrà avere margini anche solo di messa in discussione.